"A Day in Venice" è un lavoro derivativo che esprime una tendenza all'originalità.
Vanta qualche raffinatezza lirica e alcuni passaggi strumentali delicati e lodevoli.
Pecca, a tratti, di eccessiva genuinità e di alcuni missaggi discutibili (Tower of Gold).
Il mastermind Andrej Kralj versa poesia e paure, illusioni e speranze risultando audace e stimolante.
Una delle carenze espositive principali è legata al ritmo generale.
L'andazzo, aggiungo volgarmente, richiederebbe una supervisione balsamica da parte di un "produttore" intento ad esaltare l'espressione delle sfumature migliori (Crowns)
"Your Bread, My Flesh" è una canzone che ricorda i conati dei Virgin Steele dati in pasto ai Mayhem mentre il gattino che ami di più siede sul disco per rallentarne i giri del duecento per cento.
E, comunque, una gemma che si sposa con la matura, nuovissima, Ledeno steklo appena rilasciata sul tubo per ravvivare i seguaci della band.
Per concludere: consigliamo l'ascolto a coloro che ricerchino per le proprie composizioni
ispirazioni lunari, lente ed emotivamente vaporose.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?