Fra le etichette di genere, la
Comatose Records[/I] è fra le più vivaci nel proporci del sanguinolento e brutale death metal. Questa volta è il turno di [I]“Slaughter monolith”, secondo lavoro degli
Abhorrent Deformity, combo natio del North Carolina e dedito ad un brutal con chiare influenze riconducibili ai
Cannibal Corpse più efferati,
Suffocation, Origin, Vital Remains.
Il disco fin dal primo ascolto appare molto quadrato, un chiaro esempio di come si possa coniugare felicemente ritmi serrati e buona tecnica strumentale al servizio di un progetto con capo e coda. Certo non abbiamo fra le mani un prodotto innovativo, ma
“Slaughter monolith”, pur non uscendo dai canoni evita di cadere nei pericolosi cliché del genere risultando fresco e fruibile dal primo all’ultimo brano.
Sicuramente ha influito positivamente il cantato del singer
Mark De Gruchy, che ha deciso di non approcciarsi al growl più catacombale e “gorgogliante” optando per uno stile molto più aggressivo e comprensibile riuscendo a modularne la tonalità a seconda del bisogno.
Nel complesso è altrettanto buona la prova dietro le pelli del drummer
Dave Wright (anche se non sono proprio un amante dei trigger) capace di utilizzare in pieno la strumentazione in suo possesso.
Non ho dubbi che gli amanti del brutal/death metal troveranno molto piacevoli canzoni quali “
Swamp of intestines”, “Three piece flesh suit” o “Purification through bodily dismemberment” – eh sì le liriche non si dedicano proprio al sociale – e si lasceranno travolgere dalle depravazioni passionali degli
Abhorrent Deformity.
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