Belial è una band finlandese dei primi anni ’90, attiva tra il ‘91 e il ’94, durante i quali ha dato vita a tre full-lenght e svariati demos ed Ep. Autori di un death metal primitivo e barbarico, al punto da essere accreditati dalla
Moribund Records, in maniera del tutto arbitraria, come una delle bands seminali della prima ondata del death metal, si scioglieranno nel 1994 e alcuni dei membri confluiranno negli
Impaled Nazarene. Non mi va di smontare la precedente affermazione dell’etichetta, perché sarei parimenti ridicolo, quindi passo oltre.
Ciò detto il presente Ep è una riedizione dell’omonimo titolo pubblicato nel 1993 e ci presenta una band il cui sound, vuoi per gli approssimativi mezzi tecnici di registrazione, vuoi per un approccio parimenti molto rozzo, è un ibrido tra il death metal degli albori, quello fortemente influenzato dal thrash metal, è un raw black metal che, portato al parossismo qualche lustro più avanti, sfocerà del war metal.
Il sound primitivo si giova dell’altrettanto rozza e sgraziata voce del singer, di tanto in tanto rinforzata da una voce ancora più sgraziata e brutale, come in “
Voices Beyond”.
Le canzoni sono invero buone, trasmettono un buon feeling, e dal punto di vista del songwriting lasciano intravedere buone qualità di scrittura, alternando parti più veloci ad altre più cadenzate, e quello che non manca mai è un mood oscuro e maligno che dona un certo fascino alle composizioni.
Probabilmente questi
Belial andrebbero riscoperti e questo dischetto, della durata di soli 13 minuti, potrebbe essere un buon punto d’inizio.
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