Aerialis è il progetto di
Fabio Tats, tatuatore e bassista già nel giro da un po', che qui arriva alla prima fatica sulla lunga distanza. La line-up assemblata, infatti, è solo per il lavoro in studio, ma qui lo sforzo creativo è tutto sulle spalle di Fabio, che usa questo debut album "
Dear Silence" per parlare della sua vita, delle fatiche di noi esseri umani, e chi meglio di me può empatizzare con il titolo? Molto spesso, il silenzio è una merce rara quanto preziosa...
Paradossalmente, per esaltare il silenzio ed il bisogno di pace interiore, gli Aerialis usano una sorta di alternative/industrial metal, che paga pegno ai NIN, ma che sa avere aperture in maggiore, brani più riff-oriented ("
Digital Wall" ha un riffone della madonna), e che arriva addirittura a concedersi una cover impensabile: "
Catch the Fox" di Den Harrow (e qui vediamo quanti anni avete! Chi ha cavalcato gli anni 80 non può non averla ascoltata mai!), in una versione cattiva e serrata.
Ci sono momenti, dentro questo album, che strumentalmente mi ricordano certe cose dei Fear Factory, ma la voce di
Simone Sighinolfi è più melodica, seppur grintosa, e si sposa bene con il concetto musicale che Tats porta avanti, così come il riffing davvero 'grosso' di Lu
ca Cocconi.
Per fortuna, la produzione dell'album è potente e cristallina, come si addice al genere, e questi 29 minuti scorrono via piacevoli, senza particolari guizzi ma senza particolari delusioni. Gli
Aerialis potrebbero avere un bel futuro, forse serve solo un attimo di personalità in più a livello compositivo, ma il solco tracciato è interessante.
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