E' il disco che ascolto di piu' dei DT. Hell's Kitchen, Peruvian Skies e Trial of Tears capolavori assoluti della musica tutta.
Innanzitutto bravi Marco e Gabriele (Marco, finalmente sei tornato...e alla grandissima!). Su Falling Into Infinity sono più vicino alla posizione di Marco: lo considero molto migliore di tutto ciò che è seguito a Metropolis Part II. "Hollow Years" è inascoltabile e DEVO saltarla ogni volta, mentre il resto, nella mani di altro produttore (gli dei maledicano Shirley in eterno) sarebbe diventato un capolavoro assoluto. "New Millennium", "Lines in the Sand" e "Trial of Tears" sono da 10 (per me), così come un'immaginaria "Burning my Soul+Hell's Kitchen".
Se "Lines in the Sand" è un riempitivo, voglio un doppio album di riempitivi.
Disco che ho sempre trovato meraviglioso, spiazzante ad un primo ascolto ma assolutamente irresistibile.
Sono d'accordo con Gabriele che il disco è difficile da recensire e in questo caso mi hai letto nel pensiero prendendo la palla al balzo!! :-) Ringrazio Ennio per i complimenti (assolutamente ricambiati) e mi fa piacere che la pensi come me, ovvero che quest'album sia un capolavoro mancato. Non sono d'accordo solo su Hollow Years. Alla lunga può stancare perchè è troppo orecchiabile forse, ma gli arpeggi sono da pelle d'oca. Cercherò di cimentarmi in altre recensioni anche se il tempo libero è poco ahimè e mi ci vuole un po' per scrivere una recensione soddisfacente (almeno per me) su album come questi a cui sono molto legato.
Un bel disco che avrebbe potuto essere un grande disco se al posto di take away my pain e Anna lee ci fosse stata Rise the knife scartata dalla casa discografica perchè non abbastanza commerciale (peccato fosse uno dei pezzi migliori). Poi i gusti sono davvero gusti, Lines in the sand per me è il brano più bello del disco, insieme al finale di Trial of tears (che però ha la sessione centrale un po' troppo stile jam session e poco incisiva). Sinceramente lo preferisco a Systematic chaos, ma per l'appunto i gusti son gusti.