Nel mondo dell’hard & heavy non sono moltissime le formazioni che possono vantare una notorietà pressoché universale. Nel 1987 si inserirono prepotentemente in questa cerchia elitaria i Guns N’ Roses, il cui “Appetite For Destruction” stravolse a tal punto il mercato da divenire uno dei dischi d’esordio più venduti della storia.
Ciò che rese l’album un tale successo commerciale fu il modo con cui i Guns seppero proporsi al pubblico. Nella seconda metà degli anni ’80, infatti, il rock era esacerbato da formazioni dedite ad uno stile talmente ruffiano e patinato da risultare nauseante e privo dell’impatto senza fronzoli che ha sempre contraddistinto il genere.
Per i cinque pistoleri di L.A. fu, quindi, facile ripescare dalla migliore tradizione rock americana (Aerosmith in primis) lo spirito su cui costruire il proprio stile e la propria immagine, approdando a composizioni genuine e sanguigne ma catchy quanto bastava per diventare in brevissimo tempo delle hit da classifica: si pensi a “Welcome to the jungle”, “Paradise city” e “Sweet child o’ mine” pezzi intrisi di atmosfera rock ma allo stesso tempo tanto orecchiabili da stamparsi immediatamente in testa, arrivando a mettere in ombra altri brani meritevoli contenuti nel disco, come "Rocket Queen".
Buona parte del merito della formidabile riuscita di Appetite va attribuita agli intrecci chitarristici di Izzy e Slash, che rispettivamente per la parte ritmica e solista fecero un lavoro eccellente, soprattutto in merito al feeling che le note sprigionate dai loro strumenti instaurano immediatamente con l’orecchio e la sensibilità del pubblico. Anche in questo frangente fu fondamentale la lezione impartita dagli Aerosmith ed in particolare dal Joe Perry della seconda metà dei '70.
Negli anni successivi ad Appetite, i pistoleri subirono una rapida decadenza artistica, riconducibile anche al fatto che il gruppo, di suo, non inventò nulla, rilanciando nella propria epoca formule già ampiamente sfruttate poco più di un decennio prima.
È fuori da ogni dubbio, comunque, che i Guns N’ Roses (e la Geffen Records) seppero proporre il disco giusto al momento giusto, e facendo propri tutti i cliché del rock anche al di fuori del lato prettamente musicale, si elevarono in brevissimo tempo a nuove icone del genere, diventando una delle ultime band ad essere idolatrata a distanza di 20 anni dalla propria nascita.