Avevo già avuto modo di apprezzare molto il precedente "The Dandy Dare", seconda opera dei perugini
Namenlos. Il percorso che li stava già portando lontano dallo stile originario può dirsi compiuto con questo "Sturmundrama", dedito completamento all'elettronica a tutto tondo. Fiedrich Lestat Namenlos si muove con i suoi sintetizzatori all'interno di composizioni eterogenee, basate sovente sugli elementi basilari del genere: le atmosfere decadenti, la magniloquenza sinfonica, le ritmiche marziali sorrette quasi completamente dal tamburo. A cui si aggiunge la superba prestazione di Siren Obscene, autrice di un'interpretazione pregna di pathos e lamento, ma anche di sensualità... in italiano, francese e tedesco. Non sono solo le parti vocali a essere riuscite, ma grande è la cura anche nei lunghi intermezzi strumentali, più malinconici e intimisti. Anche in questo caso, e non so se sia un punto a favore dei Namenlos, il pezzo migliore è quella "In Morte Dell'Estetica" già presente su "The Dandy Dare" che mette in mostra anche un ottimo uso delle lyrics per creare disorientamento nell'ascoltatore. Eccezionale a questo proposito anche la conclusiva "A' la guerre" che sopra a una dolcissima melodia creata dal pianoforte depone bombardamenti, sirene e strazianti urla di dolore. Insomma, anche a livello concettuale (pur non avendo potuto capire a fondo il significato di tutto) ho apprezzato lo sforzo di aver saputo concepire una caratterizzazione forte e decisa, lontana però dagli stereotipi del genere. Ora, dopo aver trovato la giusta direzione artistica, non resta che affilare le unghie e tirare fuori la zampata decisiva, quella che faccia fare a questo interessantissimo duo il salto di qualità anche a livello internazionale dove sicuramente potranno trovare e ricevere l'attenzione che meritano.
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