(09 aprile 2009) Paul Gilbert - Report Clinic 09 Aprile 2009 - Go West Saloon, Roccaforzata (Ta)

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Provincia:TA
Costo:non disponibile
Report di Metalmazza
Foto di Metalfather

Dopo lo show a supporto di “Silence Followed By A Deafening Roar” dello scorso giugno, il Go West Saloon di Roccaforzata in provincia di Taranto ha ospitato nuovamente a meno di un anno di distanza il mitico Paul Gilbert in una delle tappe del suo nuovo “italian clinic tour”.

Gilbert per la cronaca, è tornato recentemente sul mercato discografico, coadiuvato dal rocker Freddie Nelson, con “United States”, un disco che conferma ancora una volta la grande arte del chitarrista americano.
Rispetto alla sua prima volta presso il Go West Saloon, Paul Gilbert è stato accompagnato da una sezione ritmica di notevole qualità, composta da musicisti d’origine pugliese, il batterista tarantino Alessandro Napolitano ed il bassista barese Giovanni Zaccaria. Il locale è colmo di fan che attendono di abbracciare il loro idolo ed un’autentica ovazione accoglie l’ingresso sul palco del chitarrista statunitense che ringrazia sentitamente. Paul saluta il suo pubblico con forza, il calore dei tanti presenti lo lascia estasiato, ma sarà lui successivamente ad incantare grazie alla sua arte.

L’inizio lo show è affidato alla musica di Pat Travers, a dire dello stesso Gilbert il suo chitarrista in assoluto preferito, un concetto che verrà ripreso più volte nella serata. Paul Gilbert è in forma smagliante, la partenza è subito energica, grintosa e carismatica, le sue dita si destreggiano sulla chitarra con grande rapidità.
Nel passare al proprio repertorio soffermandosi su “Silence Followed By A Deafening Roar”, Gilbert sciorina una serie infinita di assoli pungenti, corredati da diverse sfumature blues, rimarcando ai presenti l’importanza della velocità dei movimenti, divertendoli con pregevoli duetti con il basso e la batteria.
Lo spettacolo, è composto da momenti strabilianti dove Gilbert prova ad emulare il pianoforte con la propria chitarra passando successivamente ad una serie di riff solidi e di grande impatto, spiazzando per la durezza che contraddistingue i singoli assoli che si fondono con una melodia ipnotizzante. Tra fraseggi molto intensi e partiture iper tecniche, Gilbert mette insieme con abilità il “cantato” con il “suonato” e lo fa con una semplicità incredibile.
Si passa nel proseguo a momenti più tradizionali, con un stile tipicamente anni settanta reso più attuale e dinamico in un vortice sonoro graffiante, lasciandosi poi andare ad assoli passionali con la musica dei Doors resa ancora più preziosa da un pregevole assolo con i denti.

Nell’illustrare come rendere più armonico il suono della chitarra, Paul confida ai tanti presenti il proprio amore per il blues, alternando momenti lenti a trame più rapide. Di Gilbert piace l’abilità del porre insieme diversi generi e di passare con facilità da melodie estatiche a suoni distorti e da partiture pesanti a fraseggi virtuosi. Successivamente in un pezzo di Johnny Cash, condito dal costante battito di mani del pubblico, Paul canta con grande intensità, mettendo in mostra tutta la propria abilità anche nell’arte del cantare. Partendo dai propri esordi, attraversando il costante amore per la musica classica e per Bach in particolare, tra pure lezioni didattiche di chitarra corredate da riff targati “Black Sabbath”, con qualche richiamo ai Mr. Big, si giunge ai Rolling Stone, per poi arrivare a momenti improvvisati di pura follia con acrobazie condite da una sana pazzia.

L’immenso assolo conclusivo pone fine ad uno show d’incredibile valore artistico.
Report a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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