(15 luglio 2015) Riverside @ Alchemica - Bologna, 15 luglio 2015

Info

Provincia:BO
Costo:18,00 € in cassa, 15,00 € in prevendita
Live report del concerto dei Riverside tenutosi il 15 Luglio 2015 presso l'Alchemica di Bologna.


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L'Alchemica di Bologna è un posticino piccolo, quasi angusto, e l'idea di passarci una serata con il caldo che fa non è delle più allettanti, però avevo un buon motivo per sudarmi l'anima in compagnia di pochi altri sventurati: i RIVERSIDE hanno fatto un salto in città in questa prima tranche del tour promozionale del nuovo album “Love, Fear and the Time Machine”, che uscirà per la Inside Out Music il 4 settembre.

Apprezzando il genere e non avendo mai avuto l'occasione di vedere questi quattro polacchi dal vivo, ho colto la palla al balzo e mi sono preparata psicologicamente a un'immersione nel sudore altrui, tra personaggi peculiari e afrori dell'altro mondo che, combinati alla proposta progressive della band, speravo mi facessero avere un buon trip.

Arrivo sul posto in perfetto orario e di solito quando faccio la parte della persona puntuale è la band ad essere in ritardo, come in questo caso. Niente gruppo di apertura, forse proprio per questioni di tempistica, e in una mezz'oretta i Riverside si presentano sul palco, accolti con molto calore – in tutti i sensi – da meno di una quarantina di persone. Se da una parte mi dispiace che una band come questa non abbia il seguito che merita qui in Italia, dall'altra quest'atmosfera raccolta, il pubblico trepidante, le luci basse (“l'ideale per un'orgia” dirà il bassista e vocalist Mariusz Duda) sono impagabili e impossibili da ricreare in una location più spaziosa e piena di gente.

Abbiamo tutti un minimo di spazio per muoverci per fortuna, coi Riverside non si può stare fermi. Chiedetelo alle belle ragazze che hanno passato la serata a ballare (un plauso ai loro movimenti assolutamente coordinati anche sui ritmi dispari). Il concerto dura un paio d'ore, ripercorrendo la carriera della band dall'esordio nel 2003 con “Out of Myself” fino all'album di prossima uscita, del quale hanno presentato due brani: “Lost (Why Should I Be Frightened By a Hat?)” e “Discard Your Fear”, il cui lyric video è stato pubblicato qualche giorno fa. Il lavoro dei Riverside è ricchissimo di sfumature, non c'è tempo e modo di abituarsi ai numerosi e repentini cambi di stile all'interno di una singola canzone: basti pensare a “Escalator Shrine”, che parte con placida psichedelia à la Pink Floyd e improvvisamente si trasforma in un'intensa galoppata con tanto di dirty organ alla Jon Lord che si sposa con le sonorità dei Doors; una delizia per le orecchie dei ragionieri di mezz'età in borghese, col taglio di capelli aziendale e la maglietta dei Marillion, che si danno di gomito e ridacchiano pensando ai bei tempi andati. Il progressive dei Riverside non è quello ossessivamente virtuosistico così mal sopportato da chi non apprezza il genere, pieno di artifici tecnici e linee vocali arzigogolate. È un gioco di parti finemente cesellate e sistemate in un incastro perfetto mantenuto saldo da parti vocali di una semplicità disarmante ma mai scontate.

Il frontman Mariusz Duda è una presenza discreta sul palco. Non manca di scambiare un paio di convenevoli coi presenti e sfodera addirittura una frase in italiano imparata a memoria, ammettendo candidamente di non conoscerne il significato: “io e TU visitiamo la vecchia chiesa insieme”. Completamente fuori contesto, ma tanto basta per far applaudire il pubblico come foche da circo. Li vediamo concentrati ed energici nonostante l'evidente sofferenza che il gran caldo provoca loro. Valeva la pena pagare il biglietto anche solo per ammirare la maestria con cui il chitarrista Piotr Grudziński si asciugava la pelata durante gli assoli dei suoi compagni.

Due ore sono volate in un attimo e lo show si è concluso con il pezzo più calzante del loro repertorio:“The Curtain Falls”. Ogni musicista ha eseguito il suo assolo per poi salutare il pubblico. L'ultimo a lasciare il palcoscenico è stato il tastierista Michał Łapaj, la serata si è conclusa nel migliore dei modi. Spero vivamente che i Riverside ripassino da queste parti molto presto e che vengano accolti da qualche persona in più, artisticamente parlando si meritano questo ed altro.
Report a cura di Alessandra Mazzarella

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