(13 novembre 2017) Leprous + Agent Fresco + Alithia + Astrosaur @ Circolo Magnolia (Segrate, MI)

Info

Provincia:MI
Costo:20 € + tessera ARCI
Ce la siamo presa comoda come sempre io e il fido Paolo “Pera” Perazzani per raggiungere gli amati Leprous. Al nostro arrivo alle 21.30 c’è giusto il tempo di godersi la performance degli islandesi (e a noi sconosciuti) Agent Fresco, band dal sound affascinante - nonché molto seguita su Spotify - a cavallo tra alternative, post metal, pop e math-rock. Il singer Arnór Dan Arnarson è coinvolgente nonostante lo stato di salute non ottimale, e riesce nell’impresa di scaldare un pubblico numeroso (ma non troppo) che non vede l’ora di vedere con i propri occhi Einar Solberg e soci.

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Setlist:
Anemoi
He Is Listening
Howls
Pyre
Wait For Me
(Unknown)
See Hell
Angst
Bemoan
Dark Water
Eyes Of A Cloud Catcher
The Autumn Red


A cura di Paolo Perazzani

Nella serata che consegna alla nazionale di calcio svedese il pass per i mondiali, noi, grazie al cielo, abbiamo di meglio da fare. L’appuntamento al Circolo Magnolia di Milano è con i Leprous, band norvegese che, disco dopo disco, si sta imponendo come una delle più interessanti proposte della scena progressive metal. Sono le ore 22:30, e, dopo un breve line-check, sul palco si materializza il violoncellista Raphael Weinroth-Browne, che introduce il concerto con un breve brano a metà tra la classica e l’elettronica.

Entra in scena la band al completo e si parte con “Bonneville”, opener del nuovo album “Malina”. Sin dal primo pezzo si ha la sensazione di una band attenta a ogni elemento del proprio show. Esecuzione impeccabile (“mostruosa” sarebbe più corretto), ottimi suoni e anche un look convincente (materia sconosciuta per molte band). È interessante anche vedere come la ricchezza di suono - riscontrabile negli album in studio - sia fedelmente riprodotta anche live, mediante sintetizzatori e cori affidati a quasi tutti i membri della band.

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La scaletta corre veloce - il cantante Einar Solberg non risulta essere un gran chiacchierone - con una serie di brani tratti dall’ultimo album (“Stuck”, “Leashes”, “Illuminate”), per poi passare ai brani del precedente lavoro “The Congregation”. Dall’album vengono eseguite “The Price”, “Moon” e quella che per me si rivela uno degli highlight della serata, ovverosia “Rewind”, un brano ossessivo, rabbioso, con un finale violento e claustrofobico (sugli scudi il drummer Baard Kolstad): applausi.

A far da contrappeso alla violenza del brano precedente arriva la splendida “Malina”, brano malinconico ed etereo. Il concerto prosegue con un trittico di brani estratti dal fondamentale “Coal” - vero punto di svolta dello stile della band. Ecco dunque arrivare “Salt”, “The Valley” (brano quasi catchy per gli standard dei Leprous), e “Echo” a chiudere la prima parte della scaletta. È ancora il violoncellista Raphael Weinroth-Browne, al quale viene concesso un ulteriore spazio solistico, ad accompagnarci fino ai bis, tratti ancora una volta da “Malina”: “Mirage” e “From The Flame” chiudono così il concerto, durato complessivamente un’ora e mezza.

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L’unico appunto alla band potrebbe essere quello di non aver proposto nessun brano tratto da “Bilateral”: va detto, altresì, che la scelta potrebbe facilmente essere spiegata con la scarsa omogeneità di tali brani rispetto al materiale presente in “Coal” e negli album seguenti.

In chiusura possiamo dire che, anche nella dimensione live, i Leprous hanno confermato tutto il bene che si dice di loro, regalando una performance impeccabile e, soprattutto, emozionante.

Setlist:
Bonneville
Stuck
Leashes
Illuminate
The Price
Moon
Rewind
Malina
Salt
The Valley
Echo
Encore: Mirage + From The Flame
Report a cura di Gabriele Marangoni

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