(11 novembre 2022) Anvil + Harsh + Lost Reflection @ Traffic, Roma

Info

Provincia:RM
Costo:20 euro
40 anni di storia dell'heavy metal: ecco cosa sono gli Anvil e credo che chiunque abbia più di 20 anni e sia un lettore medio di Metal.it li abbia già visti dal vivo, assaporandone i pregi e gustandosi l'esibizione di chi vive per il suo pubblico, per la sua musica e la propria passione; un live degli Anvil è, nel bene e nel male, più o meno sempre identico al precedente e questo svoltosi al Traffic non fa eccezione, con la solita carica adrenalinica, i siparietti, le facce buffe di Robertson che a più riprese mi ha ricordato un mix tra Jim Carrey e Mr. Bean, il sorrisone stampato di Lips, i suoi (a volte fin troppo eccessivi) monologhi, le battute e l'empatia creata col pubblico romano, stavolta piuttosto reattivo e presente in sala sebbene anche in passato, come al Jailbreak qualche anno fa, gli Anvil abbiano evidentemente un certo feeling e richiamo sull'audience capitolina.

Iniziamo dai Lost Reflection, formazione locale chiamata ad aprire le danze probabilmente fin troppo presto, per "noi" le 20.30 sono un orario a dir poco proibitivo, ed infatti non siamo in troppi in sala quando il trio romano inizia il proprio show, tuttavia la loro carica e la loro professionalità scalda immediatamente l'atmosfera.



E' indubbia infatti l'esperienza e la professionalità di una band nata ben più di 20 anni fa che ha calcato i palchi in compagnia di band blasonate peraltro davvero attiva negli ultimi tempi (hanno suonato pochi giorni fa con Chris Slade ed il giorno successivo saranno con Pino Scotto al Dissesto) ed anche la padronanza della scena da parte del chitarrista cantante Fabrizio Fulco non ci sorprende affatto, unita all'energia di un inesauribile Simone al basso ed un motore come Luca alla batteria.

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Hard rock a volte più massiccio, a volte più bluesy ed intenso anche grazie alla voce roca e graffiante di Fabrizio, comunque sempre coinvolgente, ed i presenti con l'esecuzione di brani come "Rock 'n' Roll Nation", "Scarecrowd", "Hollywood Dream" e "Media Violence" dimostrano di apprezzare la proposta e la mezz'oretta a loro dedicata è pienamente sfruttata a dovere, concludendo con la cover dei Creedence Clearwater Revival "Have you Ever Seen the Rain?".



Passano i minuti, il Traffic va riempiendosi e salgono sul palco i parigini Harsh, giovane realtà davvero interessante che al di la' della qualità del loro recente album "Out of Control" si sta facendo notare sia per la quantità sia per la qualità delle loro esibizioni live.
Live che, nonostante un infortunio occorso al loro bassista che li ha costretti ad esibirsi solamente in tre, con il chitarrista Séverin Piozzoli passato alle quattro corde, è stato davvero esplosivo e ci ha catapultati in quel di Los Angeles o giù di lì, con il loro glam rock a-là Poison, Skid Row e Motley Crue.



Se non lo avessi saputo (e visto il povero Julien Martin con la fascia al collo girare per il locale) non mi sarei nemmeno accorto della lineup rimaneggiata tanto convincente ed energica è stata la loro prova, dominata dalla grande capacità ritmica del batterista Léo Lowenthal, davvero trascinante, e dal carisma del bravo (e bello, per la gioia del gentil sesso) Albert Arnold, frontman e chitarrista davvero a proprio agio sia nel ruolo di intrattenitore sia da quello di cantante, in grado di catturare il pubblico, incitarlo e coinvolgerlo in cori ed applausi ritmati che raramente l'audience romana concede a band di supporto, specie se piuttosto giovani e sconosciute come in questo caso.

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Tutti felici e soddisfatti, tre quarti d'ora volati via in pieno divertimento (da segnalare la cover di "Maniac" di Michael Sembello, alias Flashdance) grazie ai quattro parigini a cui auguriamo il meglio in futuro e che siamo certi si faranno presto risentire...



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E poi ci sono loro.
C'è Lips, che gira in mezzo al pubblico fin dal tardo pomeriggio e dopo il concerto, c'è Robb Reiner che a quasi 65 anni è "una macina", un trattore, senza segni di apparente stanchezza nonostante gli Anvil non si possano certo permettere di uscire dall'albergo mezz'ora prima dello show, suonare ed una volta terminato lo spettacolo andare subito a riposare, e Robertson che col suo roboante basso e le sue continue facce da matto ammalia e diverte il pubblico.
Ammetto di non essere un fan della musica degli Anvil, financo i loro capolavori degli anni 80 - che tante band hanno ispirato nel divenire - come i celeberrimi "Metal on Metal" o "Forged in Fire" non mi hanno mai fatto scattare la scintilla, ma sono assolutamente un fan degli Anvil, l'incarnazione della passione e della devozione alla musica.

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Si ringrazia Marco Vexus per la foto

Si divertono, fanno divertire, il pubblico pende dalle loro "labbra", tanto per rimanere in tema, insomma più che ad un concerto siamo quasi ad una festa, una celebrazione. Magari qualche lungaggine in meno a metà esibizione eviterebbe qualche momento di stanca (5 minuti di discorso sono un po' troppi) però si potrebbe anche affermare che questi siano dettagli: "March of the Crabs", "666", "Badass Rock N Roll", "Winged Assassins" ed "On Fire" non fanno prigioneri, e tra una scenetta e l'altra (immancabile quella del vibratore ovviamente) avanzano le più recenti "Bitch in the Box" (la canzone dedicata al GPS, idoli), "Legal at Last" e"Ghost Shadow", senza ovviamente poter tralasciare i due brani per cui chiunque stasera (ed in generale) è venuto, ovvero "Forged in Fire" e "Metal on Metal" che chiude la serata nel tripudio generale.

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Si ringrazia Marco Vexus per la foto

Qualcuno ha detto "stasera siamo talmente indietro nel tempo che abbiamo fatto il giro ed adesso siamo attualissimi" ed in un certo senso è vero: lontani dalle mode, lontani dal sound attuale, dal look attuale, dai circuiti che contano, tutto vero.

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Ma la musica non è fatta solo di questo, non si tratta di aggiornarsi, di essere cool, non si tratta di essere rockstar, girare coi macchinoni, avere milionate di follower su ogni social: la musica è sentimento, è passione ed amore per le cose che fai. Perseveranza e dedizione.
E gli Anvil, dall'alto della loro esperienza ed età, di passione ed amore ne hanno a tonnellate, col sorriso sul viso e sempre pronti a darti un cinque.

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Report a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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