(18 maggio 2024) Molto Male Fest vol.10 @ Vicenza

Info

Provincia:BG
Costo:10,00 euro
E mentre il lato più glamour del Metal è intento a celebrare il bel “Invincible Shield” e quello virtuale è intento a scannarsi sui social e forum di mezzo mondo per dibattere sul debutto della super band imbastita da Kerry King, per tutte quelle anime dannate che cercano anche altro, che non vogliono vedere sempre e solo i soliti noti e che sono stanchi della gestione mediocre dei grandi live nello stivale, la “pianura pagana” per citare i colleghi di Metal Skunk, sta dando davvero tante soddisfazioni…
Invero lo fa tutti gli anni, ma quest’anno tra la terza edizione del The Tower Music Meeting a Vicenza, un’edizione ancora più ricca e gargantuesca del Maximum Festival, il Venezia Hardcore, la solita certezza che sarà il Distruggi la Bassa (DLB per gli amici), più altre kermesse, la situazione è davvero ricca.
In tutta quest’abbondanza si unisce pure il Molto Male, manifestazione musicale che si tiene a Bergamo e che in questo 2024 è arrivata all’importante traguardo della decima edizione. Traguardo che viene affrontato nel migliore dei modi e che, a parere dello scrivente, nel suo piccolo può essere una sorta di scuola per altre realtà che fanno questo.

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[Locandina a cura di Valeria Desa (VD Illustrator)]

Perché dico che nel suo piccolo può fare scuola?
Molto banalmente perché i ragazzi che sono dietro al Molto Male, dopo tutte le esperienze pregresse sanno come si fa un Festival Underground degno di nota e se l’anno scorso l’asticella si era alzata parecchio, quest’anno si è riusciti a fare ancora meglio: in questa giostra musicale si fa affidamento non sui soliti nomi ed ecco che non ci sono scelte banali e scontate per quanto riguarda le band, l’apertura viene affidata a giovani leve locali, una scelta questa che trovo lungimirante perché se non sono queste realtà a dare spazio a loro, chi lo farà mai?
Altro punto che è da sottolineare è la varietà del bill proposto: certo, si parla di estremismo sonoro, ma vedere band Hc/Grind insieme a proposte più Stoner/Doom nella stessa giornata è rincuorante, visto che i festival mono blocco sono ancora duri a morire In Italia.
Quest’anno c’è stato pure un certo miglioramento della resa sonora delle varie band (la volumella impazzita di due anni fa è un lontano ricordo), i cambi palco sono stati fatti con una certa celerità e il tutto essendo ospitato all’interno di uno spazio sociale aveva dei prezzi realmente popolari: costo d’ingresso a 10 euro, cena vegana ad offerta libera, panini e beveraggio vario a due lire, direi che c’è ben poco di cui lamentarsi.

Ok, ma le band e la musica? Dalle 17 di sabato pomeriggio fino ad un orario non ben ricordato dal sottoscritto di domenica mattina, si sono alternate ben dieci band sul palco del Cs Pacì Paciana e quest’anno sono i giovanissimi Cranial Putrefaction ad aprire le danze. Band da poco formata, sono dei ragazzetti amanti dell’Hc più furioso e selvaggio (alla Wretched per intenderci) e del Grindcore vecchia scuola (e non a caso hanno fatto una cover dei Napalm Death). A livello musicale mi hanno ricordato i Cripple Bastards a cavallo tra “Your Lies In Check” e “Misantropo A Senso Unico”, con tutto quel carico di anarchia estrema e foga giovanile, genuina come poche cose al mondo. E nonostante siano gli apripista, cominciano già i primi poghi.
Cranial Putrafaction, ovvero come partire con il piede giusto.

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[Meme a cura di C e t t ï na G W är g i ülo / W a v e セチナ波 ]

Di contro i Misophonia non mi hanno ben impressionato, tra Grindcore e Powerviomence, sono le parti più “lente” ad avere un certo piglio, al contrario di quelle veloci che spesso mi sono sembrate troppo caotiche. La rabbia di certo non gli manca e questo mondo sempre più folle dà parecchi motivi per essere incazzati.
Arrivano poi i Pugnale, che giocano in casa: sarà forse per questo che rispetto alle recenti occasioni che li ho visti (nelle quali hanno sempre fatto un figurone), hanno avuto una marcia in più? O sarà magari per la presa bene del pubblico che sottopalco fa un bel cacaio dando ancora più sprint ai tre sul palco? Sarà, quel che sarà, fatto sta che con i Pugnale c’è stato il primo highlits della giornata, con un’esibizione concisa e senza nessun fronzolo: nessuna interazione, si va dritti come un treno con quest’unione tra Grindcore e Black Metal. Trio che immagino molto divisivo, li trovo davvero efficaci dal vivo e il loro concerto inizia com’è cominciato, tra gli applausi del pubblico e un disturbante inserto Noise.
Poi ogni volta che parte “Bela Lugosi’s Dead” dei Bauhaus rimango affascinato dalla riuscita di quest’azzardo e coltivo la speranza che questo elemento Post Punk possa germogliare più vistoso che mai in questo contesto. Seghe mentali a parte, se quello che avete appena letto non vi ha spaventato, date un ascolto all’ultimo “Purified in Emptiness”. Attitudine a pacchi.
Con i torinesi Ponte del Diavolo l’elemento Post Punk invece è particolarmente vistoso. Questo, insieme alla formazione inusuale che include due bassisti e ad una cantante dal timbro interpretativo molto caratterizzante, rende il Doom/Black Metal da loro proposto molto personale. “Fire Blades From the Tomb” è da poco uscito per Season of Mist a dimostrazione che no, non è vero che “nel Metal è già stato fatto tutto”, visto che al suo interno vengono incastrati tutti questi elementi appena citati.
A metà scaletta si piazzano gli Infall e torna l’estremo, ma sotto un’altra lettura differente, più storta e sperimentale se vogliamo. Altra perfomance di grande intensità e qualità, gli Infall che combinano dal vivo? Mathcore che si ciba di rabbia Hardcore, influenze Metal, dissonanze, cambi di ritmo repentini, doppie voci. Il bello degli Infall è che tutto questo guazzabuglio moderno lo riescono a plasmare con un senso e a farlo risultare entusiasmante dal vivo. Un risultato non da poco, visto che il rischio di fare un troiaio è sempre dietro l’angolo quando si fanno certe cose deviate. Applausi.

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[Collage di foto a cura del Collettivo Molto Male]

Quest’anno è stata anche l’edizione dei recuperi, ed ecco quindi che finalmente gli Hate & Merda sono della partita e ora lo sono con album in più sulle spalle, il riuscito “Ovunque Distruggi”(2022).
Lo Sludge Metal del duo riesce a essere introspettivo e al tempo stesso violento, con riffs di chitarra, colpi di batteria e urla che squarciano l’aria come un coltello affonda le carni di una vittima martoriata. Nell’underground nazionale gli H&M da tempo sono rispettati e lodati, con una proposta di nicchia e autentica: detta in soldoni, ai due toscani non gliene frega una mazza di farsi qualche spiccio in più suonando e vendendo i loro album, ma quello che a loro sta veramente a cuore è fare uscire tutto il loro disagio interiore, fatto di ansie e paure. In una parola, intensi.
Scrivo Grumo ma leggo “miglior concerto del Molto Male”: impossibile festeggiare in maniera migliore i primi vent’anni di storia!
Anche qui si vuole urlare e vomitare tutto il disagio e la rabbia che si prova nei confronti di questo mondo infame sorretto da una società ingiusta e opprimente. Di sicuro il Death/Grind è un ottimo veicolo per fare tutto questo, non trovate? Ok che i Grumo dal vivo sono una garanzia, ok che queste sonorità sulle assi di un palco danno il meglio di sé, ok l’esperienza sulle spalle, ma che razza di concerto pazzesco hanno fatto!
Praticamente pubblico e band erano quasi una cosa sola, con un pogo assassino e gente che volava in ogni dove, in quello che è stato un vero e proprio uragano sonoro.
Prima dell’ospite internazionale però ci sono i Raw Power, band che è giusto e sacrosanto definire leggendaria, dopotutto la sua storia parla da sola.
Rispetto ad altre volte che li ho visti come headliner, questa volta la scaletta è stata più contenuta (niente fiumana di trenta e passa canzoni), qualche classico è stato tagliato, ma non ci sono cazzi che tengano: dal vivo la band di Poviglio, nonostante i tanti anni di attività (“Hardcore since 1981”...), sono un’incrollabile certezza.
“Mine To Kill”, “Reptile House”, ”Police, Police”, “R.P.H.”,”Nihilist”, “We Shall Overcome”, quell’inno che travalica le generazioni che è “State Oppression”…. Ma di cosa stiamo parlando? E se l’anno scorso la delegazione veneta ha fatto danni, quest’anno ci ha pensato quella emiliana. Molto bene.
E adesso è il turno degli americani Bongzilla, band sotto Heavy Psych che non a caso fanno un bel numero di date nel nostro paese, come Nebula o Mondo Generator fatalità. Devo dire che rispetto a poche settimane fa al Maximum Festival, il trio l’ho visto un po’ sottotono. Sarà che quella era la prima data del tour europeo o forse avranno esagerato con l’erba, vai a sapere… Rispetto alla data trevigiana, hanno fatto un concerto con meno tasso di Trip, più riff centrico e “sludggioso”, con riffs distorti a catinelle riversati sul pubblico senza troppe storie e qualche bpm in più: magari Bergamo non è diventata la nuova “Weedsconsin”, ma “l’Amerijuanican sound” ha trionfato nuovamente con il suo Stoner/Sludge psicotropo dato in pasto ai numerosi presenti.
Per gli ultimi disperati che hanno ancora fame di musica, alla fine arrivano i Croce 666, che è stata la band più singolare della giornata: immagine perversa che dà un certo fascino per un gruppo che mischia Metal, Hc, Techno e altra elettronica molesta. Se da un lato li ho trovati affascinanti e coraggiosi, dall’altra li ho trovati poco convincenti nel loro amalgama musicale, con una cover di “L'Amour Toujours” di Gigi D’agostino, distante anni luce dall’originale. Certo, non si raggiungono i livelli infimi di una “Blue” degli Eiffel 65 rifatta dai Fleshgod Apocalypse (cover terribile come poche cose al mondo, una vera e propria disgrazia), ma l’amaro in bocca rimane. Peccato, perché penso che questa proposta se ben sviluppata possa dare delle grandi soddisfazioni.



Quindi riassumendo questo pippone…
I suoni? C’erano!
Orari? Rispettati.
Prezzi? Popolari.
Proposte musicali? Coraggiose.
La gente? Coinvolta ed entusiasta!

Concludo facendovi questa fatidica domanda: cosa volere di più da un festival di questo tipo?

Link utili:
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https://www.facebook.com/PUGNALE666
https://www.facebook.com/croce666
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https://www.facebook.com/Bongzilla
C e t t ï na G W är g i ülo / W a v e セチナ波
https://www.facebook.com/valeriadesaillustrator
Report a cura di Seba Dall

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