(27 dicembre 2022) Happy Birthday Junior 20th Anniversary!!

Info

Provincia:PR
Costo:10 euro
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Dopo la strabordante quantità di eventi e concerti svoltasi il 17 di dicembre, la parte conclusiva dell’anno è stata abbastanza tranquilla, viste le festività natalizie varie ed eventuali.
Tra i pochi appuntamenti, la ventesima edizione del “HAPPY BIRTHDAY JUNIOR” è stata sicuramente una calamita per molti kidz della scena Hc Punk nostrana: dopotutto Call the Cops, Cripple Bastards e Raw Power in una sola occasione era un’occasione decisamente ghiotta.
Quindi gambe in spalla e tutti al Mu di Parma!
Trovo divertente che di fronte al live club, dall’altra parte della strada, ci sia un locale latino-americano che spara Salsa, Merengue, Samba e via discorrendo a volumi illegali, ma in quel di Parma va così.

La serata com’è andata? Beh, decisamente bene tra pubblico preso bene, pochi cellulari e gente che “volava”, volumi molesti, orari precisi e una dose di schiaffoni di Hardcore/Grind che hanno chiuso alla grande una stagione concertistica che nonostante i suoi alti e bassi, ha dato parecchie gioie e soddisfazioni: dopotutto con cose come il Dev Death Fest, il Metal Warfare o il Satanik Commando ci vuole un certo coraggio a lamentarsi e basta…

Quindi alle 21 i Call the Cops non si fanno attendere e aprono le danze: di questi giovani Punx bolognesi ve ne avevo già parlato in occasione della Nottata di Rovina Punk, comunque con questi giovinastri si parla il verbo della vecchia scuola.
No groove schiacciasassi, riff ritmati, metriche più moderne o ritornelli melodici, qui tra tupa tupa, rasoiate ed un grezzume degno di Gino il Porchettaro si insegue il mito della velocità smodata, del “More Fast! More Fast!”.
Complice un’intensa attività live, ormai i Call the Cops dal vivo sono una piccola garanzia e rendono di gran lunga di più che nei loro lavori in studio.
Per alcuni sono stati terribili, per altri invece molto divertenti e con una genuina attitudine live: con loro la commovente foga giovanile e l’ingenua irruenza dell’Hc primordiale raccolgono sempre pareri contrastanti.
Prestateli attenzioni, io di mio mi auguro che non solo continuino con tonnellate di concerti, ma che sappiano anche maturare e magari variegare e personalizzare la loro proposta.
La serata con questa mezz’ora abbondante è cominciata bene.




Atmosfera scoppiettante, con molti presenti carichi come molle per la presenza dei Cripple Bastards e difatti di lì a poco LA band Grindcore dell’Italia abbatte nella sua quarantina di minuti una scaletta che va a pescare da tutti gli album, riversando violenza musicale ed estremismo lirico a ogni piè sospinto tra schegge Noisecore impazzite, Death Metal iracondo o Crust esplosivo.
Ormai è da una decina d’anni che la storica band è sotto l’ala protettrice della Relapse (Nero in Metastasi e La Fine Cresce da Dentro sono album di un certo livello), ma questo non ha assolutamente inficiato sulla cattiveria e la qualità della proposta: estremismo sonoro che non è una scusa per suonare male, anzi, da questo punto di vista i CB sono una band altamente professionale che rispetta il suo pubblico.
“Misantropo a Senso Unico”, “Morte da Tossico”, “Images of War/Images of Pain”, “1974”, “Polizia.. Una Razza Da Estinguere”, “Padroni” e via discorrendo non sono solo canzoni con le quali il pubblico si spacca nel pogo, ma sono attimi di fredda lucidità che sottolineano quanto questo mondo a volte faccia veramente schifo.
Ovviamente non serve questo report a rimarcare l’intensità delle esibizioni di questi grinders o la bontà della loro discografia che è cosa ben nota, ma ogni scusa è buona per poterne parlare.
Volenti o nolenti si sta parlando di un’istituzione del Grindcore.




I live procedono bene con pochi cellulari e tanto pogo: e bravo questo pubblico, ottimo, così si fa!
E questo, fortunatamente, continuerà pure con i Raw Power e per i più attenti Sleep e Southern Lord sono stati sponsor involontari della serata.
Un’ora circa di musica, un paio di piccole pause per ricordare Giuseppe “Junior” Codeluppi e fare i ringraziamenti dei vari attori coinvolti ed esprimere la felicità per il numero di presenza.
Per il resto i Raw Power nonostante l’età che avanza, rimangono sempre micidiali dal vivo: show speciale dedicato all’ellepì "You Are The Victim", mega scaletta di trenta e passa canzoni, una canzone dietro l’altra a mo’ di fiume in piena che rompe gli argini (avete presente i Ramones del periodo “Loco Live”?), oltre ad inni Punk che travalicano le generazioni (“Fuck the Autority”, “State Oppression”, “Fabbrica”, “We Shall Over Come” e via cantante) ed in generale una prestazione decisamente esuberante che ha infuocato gli animi dei presenti con velocità decisamente fast, ripartenze da pogo, ritornelli da urlare a squarciagola, un riffing sparato in faccia e assoli fulminei.
Conclusione affidata all’immortale “Aces of Spades” che chiude nel migliore dei modi una gran serata: “ne hanno di fiato questi vecchietti” mi ha detto il mio compagno di sventura durante il viaggio di ritorno e credo che quella frase in un certo senso riassuma perfettamente tutto questo mio sproloquio.
Altroché pagare a peso d’oro i biglietti per certe band coetanee decisamente più famose, ma che allo stato attuale sono imbarazzanti.




Finché i Raw Power continueranno così, Giuseppe “Junior” Codeluppi e Luca “Lupus” Carpi verranno celebrati nel migliore dei modi, i fans storici avranno un’incrollabile certezza e le giovani leve godranno di una grande opportunità da non lasciarsi sfuggire.
Non potevo chiedere una conclusione migliore per questa stagione concertistica.

Fucking Italian Hardcore since 1981: RAW POWER WILL NEVER DIE!!!

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Report a cura di Seba Dall

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