(26 novembre 2002) Dark Tranquillity + Sinergy + Griffin - 26.11.02 - Transilvania Live, Milano

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E’ una serata interessante quella che si preannuncia a Milano in occasione del concerto dei Dark Tranquillity: per la prima volta dopo cinque anni, gli svedesi si ritrovano ad affrontare un tour da headliners e il concerto di stasera, unito alla buona impressione suscitata dall’ultimo album “Damage Done”, offre l’opportunità di verificare lo stato di salute di una band che negli ultimi tempi non aveva sempre convinto del tutto.

Andiamo però con ordine iniziando dai norvegesi Griffin, cui spetta il compito di aprire la serata: il power/thrash proposto dal quintetto, finora autore di due album usciti per la label francese Season Of Mist, è discretamente tecnico e potente, ma tutto sommato canonico e poco trascinante. Il gruppo appare bene affiatato, ma le canzoni risultano alla lunga dispersive e falliscono nell’intento di coinvolgere veramente gli spettatori, che comunque non negano qualche applauso. Alla fine, dell’esibizione dei Griffin rimarrà il ricordo della cover di “Crazy Train” di Ozzy, decentemente interpretata, e di una interessante “Shadows Of Deception”.

Ben altro impatto hanno invece i Sinergy, capitanati dalla grintosa e simpatica Kimberly Goss, che in poco meno di un’ora regalano al pubblico un pugno di canzoni veloci e potenti. La band non brilla certo per originalità, ma la grande energia di cui è capace riesce a far passare decisamente in secondo piano la mancanza di fantasia. C’è da dire che i Sinergy hanno un chitarrista che si chiama Alexi Laiho e si sente: se nei Children Of Bodom è in qualche maniera limitato dal doppio ruolo di cantante e chitarrista, in questo gruppo Alexi è libero di dare sfogo a tutta la propria tecnica lanciandosi in assoli e ritmiche micidiali, ben coadiuvato dall’altro chitarrista, l’ottimo Roope Latvala.
Dall’altra parte, Kimberly appare un po’ in affanno con la voce durante la prima metà dello show, incappando in qualche errore di troppo.
Fortunatamente, col passare dei minuti la cantante prende sempre più confidenza, arrivando alla fine ad offrire una prestazione più che dignitosa. I pezzi vengono estrapolati equamente da tutti e tre i dischi fin qui prodotti, ovviamente con un occhio di riguardo per l’ultimo “Suicide By My Side”, un buon esempio di power metal composto e suonato con passione e intelligenza.
I Sinergy riescono a divertirsi e a divertire, trascinando il pubblico ed arrivando, fra le altre cose, a chiamare sul palco un fan per cantare il coro di “Lead Us To War”. L’impressione che lasciano dopo aver concluso lo show con una travolgente “I Spit On Your Grave” è senz’altro molto positiva e lascia intravedere un futuro decisamente roseo.

E’ però tempo di Dark Tranquillity, che personalmente attendevo al varco dopo la prova abbastanza deludente di tre anni or sono, ultima occasione in cui avevo avuto modo di vederli dal vivo.
Devo dire che qualunque perplessità è stata subito spazzata via dalle prime note di “The Sun Fired Blanks”: quello che stasera è salito sul palco è un gruppo in forma smagliante, potente e carismatico.
Probabilmente memori delle critiche (non tutte giustificate, a mio avviso) ricevute ai tempi del controverso “Projector”, i Dark Tranquillity hanno evidentemente deciso di riscoprire le proprie radici, fatte di aggressività, melodia, tecnica e velocità.
Ecco quindi che, dopo un paio di brani, arriva la canzone che forse più di ogni altra rappresenta i sei nordici, cioè “Punish My Heaven”, tratta da quel “The Gallery” che da più parti viene indicato come il capolavoro assoluto del death melodico svedese. Se non fosse per la velocità leggermente inferiore alla versione in studio, si potrebbe parlare di esecuzione quasi perfetta; ma va bene così, i fans non aspettavano altro e la risposta del pubblico è a dir poco imponente, bisogna ammettere che non capita sempre di vedere un gruppo talmente unito con la propria audience. Mikael Stanne ed i fans sono un’entità unica, ogni strofa declamata dalla sua graffiante ugola è accompagnata da centinaia di voci e di mani alzate, mentre il resto della band macina riff ad un ritmo granitico ed incessante.
I brani migliori degli ultimi quattro album si susseguono senza un attimo di tregua: “Hedon”, “Damage Done”, “Wonders At Your Feet”, “Insanity’s Crescendo”, “Haven”, fino ad arrivare ad uno dei momenti più belli della serata con l’atmosferica “ThereIn”, cantata all’unisono da tutti i presenti.
Fa piacere vedere suonare una band in piena salute, capace di avere col pubblico un rapporto splendido e sincero. I Dark Tranquillity questa sera non hanno sbagliato praticamente nulla, offrendo una prestazione di primissimo ordine e un coinvolgimento veramente notevole.
Il concerto, verso le ultime battute ha forse perso un po’ della grande energia iniziale, ma per almeno un’ora abbiamo potuto assistere ad un bello spettacolo, che senza ombra di dubbio valeva in pieno il costo del biglietto.
Come ultime sorprese, Stanne e soci ci regalano una stupenda e sofferta “Lethe”, altra gemma del grande “The Gallery”, per poi chiudere con due bordate a nome “Zodijackyl Light” e “Final Resistance”, fra la soddisfazione generale. L’unico rammarico è rappresentato dal fatto che l’album d’esordio “Skydancer” non ha trovato spazio nella scaletta finale, ma direi che stasera abbiamo veramente poco da rimproverare ai Dark Tranquillity, senza dubbio autori di una delle loro prestazioni migliori.
Poco altro da aggiungere, se non che chi non c’era si è perso un gran bel concerto!

Dark Tranquillity Setlist:

SUNFIRED
TREASON
WHITE
PUNISH
HAVEN
HEDON
MONO
UNDO
DAMAGE
WONDERS
INSANITY
THEREIN
HOURS
INDIFFERENT
SINGLE
NOT
LETHE
ZODIJACKAL
FINAL RESISTANCE

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