Gli esordi
I Marduk vengono fondati nel 1990 in Svezia grazie alla volontà del chitarrista Morgan Steinmeyer Håkansson. Il suo obiettivo era quello di creare il gruppo più violento e blasfemo mai esistito.[senza fonte] Messosi subito all’opera i Marduk danno alle stampe, nel 1991, il loro primo demo intitolato Fuck Me Jesus divenuto ben presto storico per la copertina intrisa di erotismo blasfemo (raffigura una ragazza nuda intenta a masturbarsi con un crocifisso). Dopo l’esordio la band decide di registrare un Ep (Here's No Peace) che però sarà pubblicato solo sei anni dopo, nel 1997. Nel 1992 esce il loro primo disco ufficiale Dark Endless, l'anno successivo la No Fashion Records, che aveva sotto contratto i Marduk, decide di non continuare il rapporto così il secondo album Those of the Unlight esce per i francesi della Osmose. Nel 1994 i Marduk partecipano ad un festival black metal in Norvegia e poco dopo intrapresero un tour (il “Sons of Northern Darkness”) con la band black metal degli Immortal. Al ritorno a casa ultimarono le composizioni per il loro terzo album Opus Nocturne che uscirà nel dicembre del 1994: fu con questo disco che i Marduk iniziarono veramente a farsi conoscere all’interno della scena black metal.
Il successo
Nel febbraio del 1995, vista la crescente domanda, il gruppo si imbarca il suo primo e personale viaggio per l’Europa con il “Winter War” tour facendo addirittura alcune date in Messico nel giugno dello stesso anno. Di seguito, non contenti delle produzioni dei precedenti lavori, i Marduk scelgono i relativamente poco conosciuti Abyss Studios di Peter Tägtgren per le future produzioni. Nel Febbraio del 1996 inizia così la stesura dei nuovi pezzi per il quarto album: Heaven Shall Burn... When We Are Gathered che vedrà la luce nel giugno dello stesso anno. Il tour promozionale che segue l’uscita del nuovo disco sarà un grande successo, tanto che verranno registrate alcune performance che saranno poi utilizzate nel loro primo live album Germania (1997). I Marduk non hanno limiti nell’estremizzare ancor di più la loro proposta, nella musica così come nella loro attitudine: ormai sono diventati uno dei punti di riferimento per il genere[senza fonte] tanto da esser affiancati, per alcune date, al leggendario gruppo black metal norvegese dei Mayhem. Sul finire del 1997 iniziano le preparazioni per il tanto atteso nuovo lavoro intitolato Nightwing, un concept album che uscirà nell'aprile dell'anno seguente. Questo disco presenta classiche sfuriate black violentissime in puro stile Mayhem con i soliti testi a sfondo satanico ma per la prima volta viene presentato un accenno di concept album: gli ultimi cinque brani sono contraddistinti da un collegamento e narrano la vera storia di Vlad Ţepeş, oscuro signore dell'antica Valacchia che, noto per la sua crudeltà, diede vita alla leggenda del conte Dracula. Sono presenti brani più rallentati e ragionati con un forte incedere marziale e minaccioso. I testi narrano la storia di questo personaggio fin nei minimi particolari e risulta evidente l'interesse per la storia del leader Morgan oltre alla sua preparazione e capacità narrativa. Questo album sarà il primo di una trilogia che, a detta della band, esprime la filosofia del vero black metal: una trilogia formata da sangue, guerra e morte. "Nightwing" è il sangue, il successivo "Panzer Division Marduk" la guerra quindi "La Grande Danse Macabre" la morte. Nel gennaio del 1999 i Marduk rientrano negli “Abyss Studios” per registrare il loro nuovo album, Panzer Division Marduk, disco che, secondo le intenzioni della band dovrebbe essere l'episodio più feroce della loro carriera; in effetti il risultato finale risulta essere per il black metal quello che fu Reign in Blood degli Slayer per il thrash metal: canzoni molto brevi e assenza di rallentamenti. Come si intuisce dal titolo che cita la Wehrmacht e le sue divisioni corazzate, si spostano le coordinate verso un'altra delle passioni storiche di Morgan: la Seconda guerra mondiale e il Nazismo. Tutto su questo disco riconduce alla guerra tanto che spesso i brani sono introdotti da spezzoni presi da vecchi documentari con bombardamenti della Luftwaffe, fuoco di artiglieria, colpi di fucile. L'artwork è tutta una citazione: copertina con carro armato (curiosamente non un Panzer tedesco, ma un Centurion britannico del dopoguerra) e cartucciera, lanciarazzi Panzerfaust, illustrazioni di vecchi progetti di missili V2, città in rovina, e addirittura una vecchia foto che mostra l'Armata Rossa che marcia trionfante per la Berlino sconfitta e rasa al suolo. Dopo, i quattro partono per un tour mondiale che li vedrà impegnati per un anno. I progetti continuano e, dopo la separazione dalla Osmose sul finire del 1999, inizia a materializzarsi anche l’idea di un'etichetta personale di Håkansson: la Blooddawn Productions che diverrà la base per le future uscite della band. Per festeggiare i dieci anni di attività esce nel 2000 il secondo live album Infernal Eternal, accolto dalla critica come uno dei migliori dischi dal vivo in ambito estremo di sempre.[senza fonte] Riordinate le cose i Marduk si buttano a capofitto per la realizzazione del nuovo materiale che andrà a concludere la trilogia iniziata con “Nightwing”: è il turno de “la morte”. La Grande Danse Macabre è il settimo disco ed esce nel marzo 2001; in questo lavoro le composizioni sono diverse dallo stile tradizionale e integralista del gruppo, mostrando così un lato diverso della band ai fan.
I cambi di line-up e di sonorità
Dopo il tour promozionale ed una serie di date, insieme ai Deicide prima e ai Cannibal Corpse dopo, i Marduk si buttarono sulla creazione di nuovi pezzi per il futuro album. Le cose però iniziarono a cambiare all’interno del gruppo che nel 2002 perse il batterista Fredrik Andersson subito rimpiazzato da Emil Dragutinovic. Finito di registrare i nuovi pezzi con il nuovo elemento dietro le pelli, i Marduk pubblicarono il nuovo album World Funeral nel febbraio del 2003. Da qui in poi i Marduk diventano uno dei gruppi leggendari del black metal e vengono rivalutati anche i loro dischi precedenti.[senza fonte] Questo sarà l’ultimo album con lo storico cantante: Legion (Erik Hagstedt) che lascerà, infatti, il gruppo dopo il tour, nel dicembre 2003 causa la nascita della figlia. Anche in questo caso il nuovo rimpiazzo non si fece attendere molto e nel 2004 Morgan presentò il sostituto: Mortuus cantante proveniente dai Funeral Mist. Le cose però sembra non vogliono andar bene quando anche B.War (storico bassista) lascia il gruppo, Morgan quindi dovette rimetter mano alla formazione e richiamare Magnus “Devo” Andersson, già membro alla chitarra in una delle prime formazioni dei Marduk. Ritornati al lavoro il gruppo diede alle stampe nel novembre del 2004 il loro nono album Plague Angel. Il disco, nonostante le perplessità dei fan e degli addetti ai lavori a causa dei cambiamenti all’interno del gruppo, fu ben accolto. Nel 2005 per festeggiare i quindici anni di carriera la band produsse un altro live album, registrato durante una data in Polonia nel tour di “Plague Angel” ed intitolato Warschau: l'uso della parola tedesca per Varsavia e la copertina con le rovine richiamano alla distruzione della città al termine della rivolta del generale Komorowski. Sul finire del 2006 il gruppo rientra per la preparazione del decimo album. Anche questa volta però dietro l’angolo ci fu un’altra dipartita: il batterista Dragutinovic lasciò il gruppo per essere poi sostituito da Lars Broddesson. Nell’aprile del 2007 è la volta di Rom 5:12, decimo album che rappresenta una svolta per il sound dei Marduk, svolta che ha fatto storcere il naso a molti dei fan di vecchia data, mentre secondo altri questo è un cambiamento necessario in quanto i Marduk si erano da troppo tempo assestati sul loro sound tipico cadendo nella ripetitività. Nel 2009 con Wormwood la band svedese prosegue sul sentiero dell'innovazione, proponendo all'interno del disco diverse tracce "midtempo" che costruiscono un'atmosfera minacciosa e oppressiva,comunque nell'album sono presenti numerose canzoni che mantengono ancora quella velocità cupa e distruttiva e nell'insieme si può giudicare quest'ultimo lavoro come uno degli album più riusciti nella lunga discografia dei Marduk assieme al precedente Rom 5:12.