perché sprecare il fiato con questo schifo di album ..... stavo quasi per buttare Master of Puppets dalla rabbia, appena l'ho ascoltato. uno dei peggiori album rock mai usciti ........ fanno rivalutare persino gli europe. alla larga da questa mondezza ! (ma Lars suonava una batteria Lagostina?)
tutto già sentito, sembra un gruppo che non ha più niente da dire .... visto che ha detto molto in passato, almeno fino a powerslave. non mi aspettavo di più, ma il nome è importante e resta un album deludente e noioso. lode a quelle band che dopo tanti anni ancora partoriscono buona musica! una piccola considerazione: hanno più sound i tre (inutili) chitarristi dei maiden o gary moore (magari con una mano sola)? purtroppo un gruppo alla frutta... ma quanti bei ricordi d'infanzia!
dopo due capolavori (master ed and justice) un disco con alcuni pezzi di alto livello e troppi riempitivi. grande successo al botteghino, tanti soldi, ma la fotografia di un gruppo troppo preso a cercare i soldi per fare il pieno al jet privato. fosse stato un ep da 6 pezzi sarebbe stato stupendo, così è lungo, prevedibile e senza spunti né di fantasia (come master) né di tecnica (come and justice). da avere come lapide discografica di un grandissimo gruppo.
che noia,! ormai sono un gruppo di vecchi mestieranti, che fanno solo folklore. se penso che quando uscì fighting the world fu stronacto pesantemente (e invece era un buon album, anche se il peggiore fino ad allora). che dire di questo lavoro: che i manowar hanno stufato, non hanno più idee ma molta furbizia e faccia tosta ... true metal people.... true american express people ..... il conto in banca è importante, altrimenti le harley come camminano? meglio riascoltare battle hymns!
quando uscì, in molti ancora pensavamo che i maiden fossero il meglio; una volta ascoltato master, abbiamo capito..... è un lavoro strepitoso, senza cedimenti né incertezze, registrato e prodotto bene, suonato benissimo e ben confezionato: c'erano anche anche i testi (mai banali) nella busta dell'LP. persino uno strumentale splendido. purtroppo fu il testamento di cliff burton, e la storia seguente del gruppo dimostra chi fosse il vero geniaccio dei metallica. da ascoltare assolutamente.
un grande album, nato alla fine del terremoto punk. è un disco veloce, arrabbiato ed incisivo, con spunti di classe notevoli (phantom of the opera, tanto per gradire). da avere assolutamente, prima opera di un gruppo strepitoso che cambierà molto negli anni (e non sempre in meglio). clive burr e paul di anno su tutti, anche se la mente era ed è sempre restata quella di steve harris. un esordio col botto!
un album troppo sottovalutato.... erano gli "scarti" del primo, ma già dopo il trittico iniziale l'ascoltatore era gasatissimo e perso nelle note dei maiden. grande atmosfera, unico torto dell'album è quello di essere il successore di uno splendido lavoro. peccato che di anno sparisca, ce lo godiamo nell'ep live "maiden japan" prima dell'addio. altro disco "quasi" fondamentale per il rock più duro: almeno da ascoltare ripetutamente.
una grave pecca..... è troppo breve! clive burr al meglio, tira come un ossesso e i suoi compari non riescono proprio a dare spessore al sound, che è veloce e furioso (all'epoca, ma anche adesso suona bene). l'addio di un grande di anno che precede la prima sterzata stilistica dei cinque ragazzacci inglesi.
mediamente più lento dei precedenti, ma anche più pesante e melodico. strepitosa hallowed be thy name, ma tutto il disco è un concentrato di classe, di idee e di un sound all'epoca innovativo. bruce dickinson esordisce al miocrofono: molte magie di registrazione fanno credere ai fan che abbia una voce potente, acuta e profonda ..... dai live del periodo si capiscono i motivi dell'allontanamento di clive burr: è troppo veloce per i nuovi maiden, che stanno cambiando. un gran bel disco!
anche se in questo album ci sono i brani da me preferiti dei maiden, ci sono anche i peggiori: die with your boots on e tutto il lato B eccetto the trooper. l'esordio di nicko è poderoso, i pezzi sono più adatti alla voce di bruce, anche se il disco sembra un capolavoro incompiuto .... basterà pazientare qualche mese. dal vivo, i pezzi vecchi vanno quasi in soffitta, visto che il buon dickinson non riesce proprio a farli suoi e running free con nicko ai tamburi sembra suonata al rallentatore.
finalmente, il capolavoro! tolti the duellists e uno strumentale anonimo, un disco gigantesco! il gruppo ha raggiunto un equilibrio perfetto: veloce ma non troppo, lento ma pesante, lungo e mai noioso. il lato B da sentire fino allo sfinimento (da back in the village al vecchio marinaio!), l'incipit strepitoso (aces high e two minutes). a questi livelli, purtroppo, non torneranno più. ma questo è un album che ha modificato i gusti musicali di tanti ragazzi. da imparare a memoria!
c'è tutto il meglio dei maiden, compreso il sudore di un tour estenuante e la voglia di emergere. di incomprensibile c'è solo running free tagliata orrendamente (e suonata da schifo, a mio avviso). il doppio lp è clamoroso, fece la gioia di noi giovani fan (all'epoca) ma decretò anche la chiusura di un capitolo dei maiden, la cui popolarità era al top ..........
quanto abbiamo atteso questo album! il singolo wasted years già ci fece storcere parecchio il naso .... troppo "radiofonico", e poi le tastiere! il 33 giri fu una delusione atroce: pezzi lunghi e monotoni! the loneliness ed Alexander francamente pietosi, Deja vu un pianto. Anche il tour (li vidi a napoli) fu mediocre. non era facile uscire dopo un capolavoro come powerslave, ma era e resta un disco veramente fiacco, anche se i maiden riusciranno a peggiorarsi.
difetti: registrazione e produzione non ottimali (anche per i tempi), gruppo non affiatatissimo visti i cambi succedutisi, voce di hetfield rozza. pregi: energia, violenza, pezzi trascinanti ..... un esordio strepitoso, un disco importantissimo per tutto il movimento da cui proprio i metallica si distaccarono in breve, con risultati stratosferici. puro trash della bay area, che tutti allora suonavano (anche se gli esordi di megadeth e exodus furono, a mio avviso, migliori).
pochissimi difetti, e nel 1984 in pochi producevano musica simile. diverso da kill'em all, più cadenzato, pesante e con testi migliori: una copertina meravigliosa, una buona registrazione, un hetfield migliorato ma non troppo, un furto agli exodus dal "traditore" hammet (die by my hand diventa creeping death), uno strumentale incisivo. forse due sole incertezze (fight fire e trapped). il capolavoro era dietro l'angolo, ma qui ci sono delle perle magnifiche .... da ascoltare ripetutamente!
mossa insolita, un ep di covers per presentare il nuovo bassista dopo la rispresa del tour di master (a milano c'ero - fantastici!) e anche un seguito a quella bella usanza di suonare pezzi altrui sui b sides dei singoli. uscito con soli 4 pezzi in uk, poi ristampato nel doppio garage days, è un lavoro di passaggio. fantastico l'"insulto" ai maiden con la storpiatura del riff di run to the hills, in risposta a dickinson che non perdeva occasione di parlar male del trashers in ogni intervista.
mi permetto solo di dire che i sabbath non sono questi: ci piaccia o meno, i sabbath sono quelli di ozzy. che il periodo con dio sia migliore, e che dio sia il top dei cantanti metal, lo penso da sempre, ma i veri sabbath, fondamentali per il rock tutto, sono quelli di ozzy. meglio questi cd nostalgia che novità inutili: da ascoltare e guardare attentamente, sono musicisti rock di gran classe. giovani, imparate da questi nonnetti!
i thin lizzy sono un gruppo di un'importanza enorme: palestra di chitarristi, rock difficilmente catalogabile ma sempre genuino. più che consigliare ai neofiti questo bellissimo libro-cofanetto, credo siano obbligatori l'ascolto di live and dangerous e live life, due doppi dal vivo che fotografano il gruppo al meglio (il primo) e nel tour finale della band del grande phil lynott, troppo presto scomparso. in molti (dai maiden ai metallica) hanno riconosciuto l'importanza di questo gruppo sensazionale.
nel lontano 1985 non era da tutti farsi notare suonando così- era quasi un moda! gli overkill, grazie ad un ottimo prodotto, riuscirono a farsi strada, confezionando un album veramente bello. la loro carriera non è stata troppo lineare, ma l'esordio fu ottimo: per un album uscito fra ride the lightning, hell awaits, master of puppets e reign in blood nonché le prime opere di megadeth ed anthrax ...... bé, vale la pena ascoltarlo!