Sull’importanza storica dei
Blasphemy credo ci sia poco da discutere, la band canadese è stata una delle apripista per un certo tipo di sonorità violente quando ancora queste non erano classificate in un genere preciso tanto che ancora oggi viene citata quale fonte di ispirazione da numerosi combo black metal.
A dispetto di una discografia alquanto striminzita – solo due sono gli album ufficiali editi fra il 1990 e il 1993 – intorno alla band canadese sono sorte nel corso degli anni numerose pubblicazioni di materiale live e/o registrazioni più o meno ufficiali dei demo che, col passare del tempo, spesso sono diventati oggetti di collezionismo sfrenato fra gli estimatori.
Fatte le precisazioni di rito, il qui presente
“Victory (Son of the damned)” non è altro che la raccolta del materiale registrato in diverse sessioni nello scantinato della casa dell’ex bassista
Bestial Saviour of the Undead Legions attraverso un minidisc recorder posizionato niente meno che sulla lavatrice!
A dispetto di condizioni così - per usare un eufemismo - inusuali, la registrazione non è a livelli osceni come qualcuno potrebbe (con giusta ragione) immaginare. Anzi, sotto certi aspetti la presa diretta riesce a riportare la musica dei
Blasphemy ad un livello ancora più caotico, cavernoso, infernale e primitivo di quanto non sia poi apparso nel debut
“Fallen angel of doom” del 1990.
Se non si fosse ancora capito,
“Victory (Son of the damned)” è un lavoro destinato esclusivamente ai die-hard fan del black metal e a coloro che bramano collezionare tutto ciò che può risalire agli albori del genere, se non siete fra questi volgete il vostro sguardo altrove.
P.S.: ovviamente la cover è opera di
Chris Moyen, ma credo che abbiate subito riconosciuto l’inconfondibile stile dell’artista francese no?
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