(12 giugno 2012) Exodus + Heathen + Suicidal Angels + Methedras - 12 Giugno 2012 (Blackout, Roma)

Info

Provincia:RM
Costo:non disponibile
Report a cura di Ivan D'Ulisse

La mia non vuol essere una recensione in senso stretto, forse è più una lettera aperta per descrivere il mio punto di vista e le mie emozioni legate alla musica. Ho quarant’anni, ventisei dei quali passati sotto i palchi di qualsiasi concerto che tempo e soldi mi avessero permesso ed inutile forse specificarlo ma di questi un buon 90% si trattava di concerti Heavy Metal e derivati (dal glam al black). Ho preso tante botte e ne ho date tante, divertendomi sempre da morire. Di emozioni parlavo, si perché ancora a distanza di tanti anni mi emoziono e lo faccio in maniera particolare quando si tratta di un gruppo Old School, uno di quei gruppi con i quali sono cresciuto. Gruppi di quel tempo in cui ancora si scambiavano le cassette con gli amici e con gli sconosciuti, di quando internet ed i cellulari non esistevano e le notizie erano rare, a volte sbagliate, a volte esagerate dal passaparola. Di quando per comprare Somewhere in Time facevi la fila che girava quasi intorno al palazzo del negozio.

Ieri, 12 giugno 2012, toccava agli Exodus supportati dagli Heathen, Suicidal Angels e Methedras. Ieri, succede quello che non sempre ti aspetti. Succede che vedere la “vecchia guardia” persa tra il bancone per l’ennesima birra ed i commenti sull’ultimo disco o l’ultimo concerto visto o sul gruppo che sta suonando in quel momento non sia una novità. E questo è normale. Succede che poi iniziano a suonare gli Exodus, ed all’improvviso la stanchezza del lavoro svanisce anche se ti trattiene, succede che alle bollette ci pensi domani, succede che il pensiero che hai lasciato tuo figlio a casa con la babysitter per la prima volta ti pesa meno, o che le cuffie da cantiere che stai cercando di mettere alla tua bambina piccola vicino al palco siano troppo grandi e le scivolano di continuo sui ricci, o che ti sei appena lasciato\a con la tua compagna, che non sai se a causa dei licenziamenti potrai andare al prossimo concerto, che ancora non riesci a trovare un fottuto lavoro, succede che questi discorsi fatti con chi è li con te questa sera (e spesso a tutti gli altri concerti) ancora ti riecheggiano nella testa mentre si spengono le luci, ma accade che la cascata di note come un uragano spazza tutto. Ma ancora non è il momento. Ti fermi, guardi gli Exodus, guardi sotto il palco e vedi le nuove generazioni che si perdono in un moshpit pazzesco,….e forse ancora non è il momento…..ma poi arrivano Piranha, Boonded by blood, And There were none, A lesson in violence, Strike of the beast, Scar spangled banner, War is my sheppard, Blacklist, The toxic waltz e ti trovi perso nel circle pit. Guardi negli occhi le persone con le quali ti scontri nel pogo sotto il palco e riconosci chi parlava di bollette, chi sta per essere licenziato, chi è stato lasciato, la mamma preoccupata, chi è ancora disoccupato….

Ma tutti con quel sorriso a metà tra un ghigno soddisfatto ed un…accada ciò che accada. Dai 15 ai 40 anni tutti la sotto, tutti sudati, corpi che si scontrano, gole che si infiammano, muscoli che si tendono……e poi si accendono le luci, e non c’è tempo per un’ultima birra perché la sveglia suonerà troppo presto e sono già le due di notte.

Tanto lo so che nonostante il lavoro che non hai, o quello che hai che è troppo faticoso, nonostante qualsiasi sia il tuo problema personale, al prossimo concerto saremo ancora tutti li, come vedo da 26 anni. Un mio applauso personale alle nuove generazioni. Da un anno a questa parte si rivede il vecchio spirito di una volta, “when metal was metal and violence was fun “!

Grazie a tutti i presenti, e grazie allo spirito ancora integro dei quattro gruppi che hanno suonato. Grazie a questa musica, la nostra musica, e alla sua attitudine, la nostra attitudine. NO FUCKING SLAVE

Galleria fotografica su Facebook gentilmente fornita da Andrea Rossi
Report a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 13 ago 2012 alle 09:24

Perchè mai? Dovrebbe esserci anche un senso recondito, una morale nascosta, un senso da cogliere...? una recensione o un report dovrebbero essere tali e basta e poco gliene importa a uno che ne legge uno su un concerto che il reporter si presta a fare da parcheggiatore o ha gli attacchi di malinconia...mi pare che mi pare sia stato sfrangiato di alcune parti inutili o sbaglio?

Inserito il 08 ago 2012 alle 20:59

mi sa che non hai colto effettivamente quello che volevo descrivere......ma i gusti sono gusti....bellla per te....

Inserito il 12 lug 2012 alle 12:26

fa piagne per quanto è inutile, poco descrittiva e esageratamente celebrativa da parte del "recensore"...della serie "io so forte e irriducibile e salvo pure l'umanità dalle strade disconnesse"...che tristezza infinita