Come ogni stagione estiva, anche il 2023 sul fronte dei grossi eventi musicali dal vivo ha visto accendersi un grandissimo focolaio di polemiche per i più disparati motivi e, aimè, in buona parte giustificate.
Ma d’altro canto è anche vero che, pur con tutte le difficoltà del caso, ci sono festival che dimostrano a chiare lettere come sia possibile realizzare pure in Italia degli eventi live a misura d’uomo e, udite un po’, senza necessariamente spennare i vari spettatori.
Venezia Hardcore,
Distruggi la Bassa,
Stige Festival,
Maximum Festival e altri che non sto a citare sono la dimostrazione che questa non è fantascienza.
Ma a mio parere nella nostra penisola c’è un fest in particolare che ha svettato sopra tutto e tutti: il
Frantic, manifestazione musicale che ormai ha qualche edizione sulle spalle e che riesce a unire il meglio della scena Metal e Punx.
[Abitante di Francavilla al Mare molto contento per la realizzazione di questo festival musicale]
Il
Frantic è forse l’unico festival in Italia (insieme a qualche situazione più tendente al Punk Hc) che ti fa sembrare del tutto logico e naturale avere nella stessa giornata band Sludge/Stoner, Punk Hc di vario tipo e una proposta folle, personale e sperimentale come
Master Boot Record.
Sempre in questo angolo di Abruzzo, si rischia e si osa, portando in Italia proposte azzardate e mediamente di nicchia, non giocando sul sicuro.
Ultima cosa, ma non meno importante sono i volontari: di una gentilezza incredibile, sorridenti, scherzosi e ti fanno sentire a casa.
Per tutti questi motivi, teniamocelo ben stretto, perché situazioni come questa sono rare nel nostro paese, specialmente nel mezzogiorno!
E adesso un sunto delle tre giornate e dell’Opening Party!
Warm Up:
Giornata minore messa su per dare tempo ai campeggiatori più temerari di prepararsi per tempo e per scaldare subito i motori. Quest’anno c’è stata la scelta particolare di far suonare cover band, ma prima di imbracciare torce e forconi, leggete bene:
-
Slyther è una band di ragazzi molto giovani e pure facendo molte cover (tipo una “
Seek & Destroy” per gradire), fanno anche canzoni scritte di loro pugno. Diamogli tempo.
-
Hobbit Motherfuckerz, tribute band da Pescara dei
Turbonegro e visto che omaggiano una band che, è si famosa e importante ma mai troppo lodata, va bene così. Esibizione tra l’altro molto coinvolgente per noi del pubblico e immagino anche molto sentita da parte dei musicisti.
- Con
Heavy Artillery si parla di una cover band “di lusso” (
A.A. Nemtheanga sta nei
Primordial dopotutto) che tra i vari classici che tutti conosciamo a menadito, hanno fatto alcune chicche di
GG Allin,
Celtic Frost e
Danzig.
[La colazione di qualunque campeggiatore medio]
Day One, la giornata Black Metal.
Tra Peroni in lattina per i campeggiatori, cazzeggio vario ed eventuale, chi va e viene dal mare ed il
SaraPanda, il tempo passa in fretta e si comincia con la proposta molto classica di
Svart Vinter.
Bosco Sacro invece si prodiga in una sorta di Doom Metal/Ambient molto interessante e affascinante, quanto ancora
terribilmente acerbo e poco a fuoco.
Che peccato!
Nubivagant invece propone un Black Metal melodico per quelli che sono gli standard del genere, tra occultismo e horror.
Con i belgi
Slaughter Messiah, c’è stato il primo highlits della giornata, con un Black Metal così primordiale da non essere quasi
Black Metal: occhialino e basso alla
Lemmy, panza da birra, urla isteriche alla
Tom Araya dei poveri e ignoranza a palate.
La nuova creatura di
Lord Sabathan (ex
Enthroned) sembrerebbe una porcheria fatta e finita e invece l’ibrido Speed/Black Metal funziona bene e dal vivo funziona ancora meglio!
I
Calligram immagino che siano stati una sorpresa per molti, altro ibrido, ma questa volta tra Black Metal e Punk Hc. Gli inglesi sono giovani, hanno appena due album all’attivo e fanno ben sperare tra le giovani leve.
[
A.A. Nemtheanga preso particolarmente bene]
A.A. Nemtheanga è nuovamente presente (piccolo spoiler, curerà pure il dj set post serata), ma questa volta con la Doom Metal band
Dread Sovereign: musica la loro che guarda tanto agli anni ’70 come dimostrano la maglietta di
New York Dolls, la cover dei
Black Sabbath e il Jack Daniel’s bevuto ogni due per tre. Power Trio che dà ampio spazio alle parti strumentali, quasi fossero dei
Grand Funk Railroad prestati alla musica del destino.
Hierophant: questa realtà di Ravenna spalanca i cancelli dell’inferno.
Altro gruppo attesissimo erano gli
Harakiri for the Sky, ma non essendo amante del Post Black Metal e affini ne ho approfittato per rifocillarmi. Amici e conoscenti mi hanno riferito che hanno fatto un buon concerto.
La sorpresa poi, perché assistere ad un concerto di
Inchiuvatu non è una cosa che capita esattamente tutte le settimane: il fascino della mediterranean scene sta tutto qui, tra un approccio fortemente teatrale e cantautorale al Black Metal che viene “sicilianizzato” con abbondante folklore, oltre che dall’uso del dialetto siciliano.
Incredibile.
Che dire sui
Rotting Christ invece? Altro fulgido esempio di come si possa rendere personale il Black Metal guardando alla tradizione del proprio paese, in questo caso la Grecia! Immagino che a loro l’Italia e il suo pubblico piacciano molto, fanno un’esibizione calorosa, energica che, e questa è tra le cose più belle, come attitudine non ha assolutamente di Black Metal, ma anche la musica guarda molto al Rock e all’Epica. Ed ecco che cinquanta minuti circa volano via, come se niente fosse.
Chiusura della prima giornata affidata ai
Misþyrming: l’Islanda ha una scena Metal sempre più interessante e che facciamo, non ce ne approfittiamo?
Day Two, la giornata Death Metal.
Spolier a bruciapelo: giornata di fuoco per gli amanti del Metallo della Morte!
Thecodontion apre le danze con due bassi, nessuna chitarra e preistoria, di sicuro l’originalità non gli manca, anche se a livello vocale non mi hanno convinto.
Si volta pagina poi con una bella doppietta Grind con
Slug Gore prima e
Golem of Gore poi: Blast Beat propaganda, sbudellanza in saldo per tutti e suoni devastanti!
Degli
Slug Gore ne ho già parlato, ma è giusto sottolineare che anche questo giro hanno fatto un bel concerto. Invece di criticarli perché alcuni di loro sono youtubers o perché fanno millemila concerti, giudicate la loro musica.
Di nuovo Goregrind con gli scozzesi
Party Cannon, rappresentanti dell’ala più cazzona e demenziale del genere. Spesso sfiorano lo Slam Death Metal tra pig squeel e breakdown vari ed eventuali: tra gonfiabili di ogni tipo, bimbi in transenna, maschere di vario tipo, circle pit e pogo, è stata un’esibizione divertentissima.
Con
Devoid of Thought c’è la pausa tattica a cui segue un’altra delle tante rivelazioni: i
Gatecreeper. Autori questi di un ottimo Death Metal vecchia scuola, vigoroso e potente, una sorta di
Obituary con un po’ di modern lifting. Da rivedere.
Arriva il turno degli
Artificial Brain in bilico tra
Prog/Technical Death Metal per giungere poi a quel bulldozer sonoro di scuola olandese dal nome di
Aspyx.
Una garanzia.
I
Capra, sono stati un’altra rivelazione per molti, perfomance di grande intensità come il genere richiede. Il loro Punk Hc “metallizzato” dal vivo e con quella cantante che sputa veleno da dietro il microfono funziona che è un piacere.
Arriva poi un altro momento topico, gli
I Am Morbid di
David Vincent e
Angel Pete “Commando” Sandoval (ex
Morbid Angel,
Terrorizer). Si festeggia il trentesimo anniversario di “
Covenant” e in più vengono sganciate chicche da altri
classici.
Qualcuno un po’ polemico storcerà il naso e dirà che si tratta di una cover band, ma lasciatemi dire che parliamo di gente che ha contribuito attivamente alla realizzazione di certa musica e che quindi ha tutto il diritto di suonarla dal vivo, poi se lo fanno così…
Il tributo casertano Death Metal al maestro del Gore ha ben figurato in quel di Francavilla al Male, peccato solo che dopo averli visti in ben due occasioni con un batterista umano, ritrovarmi i
Fulci con una drum machine, non me li ha fatti godere quanto avrei voluto.
Rincuora vedere che le prime due giornate hanno sfiorato il sold out.
Day Three, la giornata tra Stoner e Punk Hc.
L’ultima giornata del
Frantic è probabilmente quella nella quale il sole di fa sentire di più e picchia davvero forte il bastardo!
Senza troppi fronzoli cominciano gli
Inerdzia che, sfortuna vuole non abbiano potuto esprimere sé stessi al 100% per via della rottura di alcune corde di chitarra in due occasioni differenti.
Peccato sì, perché il Punk Rock ha un effetto benefico dal vivo.
Poi quartetto in bilico tra Doom (
Conan), Stoner (
Marigold) e Sludge (
Tons) nel quale gli
Hyperwülff hanno svettato. Per il caldo fotonico ho voluto ascoltare disteso sotto l'ombra nell'area camping queste sonorità psicotrope e avvolgenti.
Impossibile poi non essere allegri e spensierati con il Punk da stadio dei
Booze & Glory e infatti tutti erano presi bene, con tanto di mini drone che svolazzava sul pubblico.
Ma io metto le mani avanti: attendevo soprattutto di vedere gli
Straight Opposition in casa e il loro Hc antifa e anti pro life è stato di un'intensità senza pari. Orgoglio italiano e bisogna dire che nel loro piccolo quelli di
Pescara Hardcore sono degli eroi: che canzoni, che energia, che
ATTITUDINE!!!
Il pogo ha messo a dura prova le transenne (tenute in qualche modo da security e membri della crew) e il tendone del palco piccolo.
Agli
Integrity voglio soltanto dire grazie! Si, grazie per aver fatto capire a molti presenti cosa dovrebbe essere il
Metalcore. E no, non è la porcheria a cui siamo stati abituati negli ultimi anni. Dei veterani che hanno fatto letteralmente scuola a suo tempo.
Master Boot Record: Chitarre Metal, virtuosismi a manetta, elettronica e suoni 8 bit per una proposta che o si ama o si odia. Con loro ne ho approfittato per mangiarmi un bel piatto di Fagioli alla
Bud Spencer.
Che dire dei
Downset.?
Innanzitutto che hanno fatto un concerto totale: anche qui c’è attitudine a pacchi, una sensazione di rabbia repressa delle periferie, il trionfo degli anni ’90, quando su MTV l’Alternative Metal imperversava e il fenomeno Nu Metal stava di lì a poco per esplodere a livello commerciale.
I
Downset. Dal vivo non scherzano per niente e sono stati entusiasmanti.
Solo con loro un bimbo di 10 anni poteva fare crowd surf…
Ultima band della kermesse,
Mondo Generator. A
Nick Oliveri gli si vuole bene, l'ibrido tra Punk e Stoner è molto ben riuscito e le chicche dei
Kyuss scaldano sempre il cuore. Concerto molto energico sia da parte dei musicisti (applausi per il batterista dei
Nebula che è sempre una gioia vederlo suonare), che del pubblico. Altroché la mediocrità degli
Stöner!
E ciliegina sulla torta, il dj set di
Il Vescovo con l’iconico remix di “
Shtivermi”.
[No all'estate al mare, sì all'estate al male!]
Tra una selezione di cibo più variegata con l'aggiunta di polpette di vario tipo, più pesce fritto e panini di pesce, la tessera ricaricabile per i token (comodissima!) con in più l'accortezza di aver messo un tendone protettivo sul palco piccolo per riparare il pubblico dal sole, a Francavilla al Male si migliora di anno in anno: che ne dite quindi, ci (ri)vediamo il prossimo anno?
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