10 dischi + 1 all'insegna del "non semo voleci solo a scopà"

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Pubblicato il:23/02/2024

Come diceva un vecchio saggio giapponese, non semo voleci solo a scopà”: ricevetti questa risposta come ringraziamento per il mio apprezzamento nei confronti di una band e lì mi si illuminò una lampadina… perché non fare un mini articolo su qualche disco con tanti battiti per minuto al suo interno e con la durata di un’eiaculazione precoce o poco più?
Detto fatto: ecco qua un po’ di Lp travestiti da Ep o di Ep fatti e finiti che nelle loro esigue durate hanno tanto da dire al contrario di alcuni pipponi interminabili o di mattoni indigeribili.
Band come Fulci (che tra l’altro negli ultimi tempi stanno avendo sempre più seguito) o i Becerus non le ho incluse perché sono state già trattate più e più volte su queste pagine virtuali, però una loro citazione è d’obbligo, che il Metallo della Morte fa sempre bene a corpo e spirito.
Altre band (tra le tante) meritevoli di menzione sono sicuramente i triestini The Secret (“Solve et Coagula” fece scuola nel suo piccolo) e gli Scheletro.

Quindi al bando certi insopportabili artisti logorroici e abbracciamo questi musicisti che hanno un’eccezionale dono della sintesi.
One, two, three… GO!


L.S.D. - “Naonian Guerrilla” (2023, Urban Infection)
A Pordenone e dintorni c’è una grande, grandissima fame di musica schietta e diretta. Nell’underground, tra mille difficoltà ci sono band e collettivi che si fanno letteralmente in quattro per portare avanti il loro messaggio, con una scena Hc, che insieme a quella triestina fanno belle cose.
Tra le varie realtà, c’è La Squadra Demolizioni (L.S.D. per gli amici) che a chiare lettere vuole fare la peggior musica dal 2019; che vor dì questo?
Thrash e Speed Metal primordiale e becero che tra satanismo naif e invettive politico/sociali, bene o male racchiude tutti i cliché del genere: prendete i primissimi Sepultura, gli Hellhammer, i Bulldozer, Venom ed i Sodom et voilà, “Naonian Guerrilla” è servito.
Trentaquattro minuti di puro godimento per chi apprezza queste sonorità e chissà che macello dal vivo quando la gente è presa bene, quindi fateli suonare il più possibile, che queste canzoni sono fatte apposta per essere suonate sopra le assi di qualche palco più o meno sgangherato!
State lontani paladini dell’innovazione, qui c’è un gigantesco omaggio a sonorità antiche, ma mai dimenticate, oltre che un gran bel calcio in culo ai politici che governano Pordenone!
E a proposito di Speed Metal "In Your Face" e Pordenone, tenete d'occhio gli Exit Catacomb: della serie "musica seria, non puttanate".




Straight Opposition - “Fury Stands Unbeaten” (2010, Indelirium Records, 2023 Time to Kill Records reissue)
I Pescaresi Straight Opposition all'indomani di “The Fury From The Coast” si sciolsero. Quindi con una certa sorpresa e gioia accolsi il loro ritorno (seppur diverso e influenzato da varie sfumatura dell’Alternative Metal anni ’90 e in molti frangenti “Path Of Separation” mi ha ricordato i Fear Factory) e nel corso del 2023 la Time to Kill ha ben pensato di ristampare la tape “Fury Stands Unbeaten”.
Rabbia, frustrazione, impegno antifascista, schiaffi in faccia ad ipocriti e ben pensanti: questi diciassette minuti di musica sono questo, ma allo stesso tempo molto di più.
Qui si parla il verbo del Punk Hardcore, un Hc velocissimo ma al tempo stesso moderno, metallizzato e con una leggera influenza Hip Hop vecchia scuola in certe metriche o in alcune atmosfere urbane.
Un album molto amato dai vari kids, un classico moderno del genere e uno dei tasselli che ha reso gli Straight Opposition una colonna portante di Pescara Hardcore, conquistandosi la stima di molti all’interno dell’Europa, con un rapporto speciale con il Caserta Beatdown Clan.
E dal vivo hanno un’intensità senza pari: orgoglio della scena nostrana senza se e senza ma!




Da4th - “God bless Evil part I” & “God bless Evil part II” (2019/2021, CBC Records)
E visto che poc’anzi ho citato il C.B.C., adesso è il turno di questi ragazzotti casertani che in questa edizione del Venezia Hardcore hanno letteralmente messo a fuoco il Cs Rivolta e non lo dico tanto per dire, visto il mosh.
Beatdown Hardcore a nastro: praticamente la versione Punk Hardcore del Groove Metal, fortemente ritmato, con ritmiche e metriche Hip Hop che possono ricordare i migliori Biohazard o i Downset., un po’ quello che era una bella fetta del Metalcore primordiale, prima che andasse ad abbracciare l’Emocore o il Melodic Death Metal.
I riffs usciti da questi watt hanno una grande potenza, parti rappate e growl si alternano con una certa naturalezza, in entrambi gli Ep ci sono dei featuring di livello (Talpah, DoppiaG Esposito, Capatosta, DjZero, Fulci e Face Your Enemy) ed il drumming imbastisce un telaio ritmico poderoso insieme ad un basso bello cazzuto.
Mi sbilancio dicendo che è difficile chiedere di più da loro, i breakdown li sanno fare e soprattutto sanno quando è il momento di piazzarli, al massimo posso solo sperare che facciano più concerti possibili, perché i Da4th sono una delle realtà più solide di questo genere.
E bravi bei guaglioni, continuate così e, per quello che può valere, vi aspetto a braccia aperte nel nord est e dintorni!
Ps le copertine di questi due Ep non vi ricordano qualcosa?




Spoiled - “Anti Human Machine Gun” (2022, Giammaria Etabeta, Impeto Records, Spaccio Dischi , Dinomite Records @Fresh Outbreak Records)
Freschi di debutto, beccati in quel del Frantic Fest in quello che poi ho scoperto essere il quinto concerto. Ebbene sì, questi romani de Roma sono praticamente dei neonati con ‘sta band, eppure alcuni di loro sono coinvolti nella scena da un bel po’ di tempo con altre realtà e situazioni. Il Thrashcore di “Anti Human Machine Gun” ha fatto completamente suo il motto tipico dell’Hc Made in Italy del “More Fast! More Fast!”.
Quattordici canzoni che sfiorano i dodici minuti di durata tra riffs taglienti, una ragazzetta che urla sguaiatamente dietro al microfono e ritmi iracondi come non mai: ditemi quello che volete, ma trovo che canzoni come “Marching Band”, “Detonation”, “A.H.M.G.”, “Shut Up!” (ciao Britney Spears, come stai?), “Motorhead” o “V.I.P.” sono dei piccolo inni che ci ricordano come spesso l’umanità faccia schifo.
A mio parere qualche piri piri in più qua e là ci starebbe come il cacio sui maccheroni (un po’ come fatto dai Raw Power nel mitico “Mine to Kill” dell’89), però intanto su “AHMG” mi limito a dire un esemplificativo “ME COJONI!”.
Di band e album così genuinamente schietti e sinceri ne abbiamo bisogno come l'aria.




Napoli Violenta - “Neapolitan Power Violence” (2021, Time to Kill Records)
Ancora Mezzogiorno italiano, ancora Time to Kill (aoh, sta lavorando tanto e bene negli ultimi anni e diciamolo!) e soprattutto ancora violenza musicale a stra fottere!
Tra Grindcore, Thrash e Hc, le note presenti in questo trentatré giri sono fortemente ispirate dai poliziotteschi italiani degli anni ’70 che vengono citati ad ogni piè sospinto, oltre ad esserci una tonnellata di citazioni varie ed eventuali nei titoli (da Bob Marley ai Pink Floyd, passando per i Cannibal Corpse, i Napalm Death e tanti altri) che rievocano l’ala più cazzona del Grind. Ah, poi c’è una “Impaled Macarena” (Brujeria, scelgo te! semi cit) e pure una cover dei Judas Priest (“Breaking the Law”), così, tanto per gradire.
Album che presi per la copertina a dir poco splendida e che merita il formato vinilico per forza di cose.




Plakkaggio - “Ziggurath” (2015, Hellnation Store)
Due anni fa, dopo sette anni, questi prodi difensori della birra in lattina sono ritornati con un guazzabuglio Punk/Metal che guarda pure al Power (!) e con “Verso la Vetta” (includete anche questo disco nel listone, magari come ghost track), il gruppo di Colleferro si sta togliendo un bel po’ di soddisfazioni, ma in questo listone ho deciso di mettere il suo predecessore, che tra l’altro di recente è stato ristampato in cd.
Il bello dei Plakkaggio sapete qual è? Che la “New Wave Of Black Heavy Metal Oi!” dell’omonima canzone qui presente non è una stronzata fatta e finita: accanto a canzoni più Hc/Oi! (“Sacriporto” o “Missione Disagio”), il gruppo riesce veramente a racchiudere un ampio spettro stilistico che dai Nabat e Klasse Kriminale, passa per Iron Maiden e Judas Priest, per giungere infine a Metallica, Venom, Colonna Infame e chissà cos’altro.
Tutto ciò riuscendo a farla sembrare come la cosa più naturale del mondo, dei veri e propri portabandiera del MetalPunx!
Poi in questa mezz’ora di musica trova spazio il gioco delle citazioni (“Ziggurath”) e una bellissima cover degli 883 (“I Nostri Anni”) in calce a questo disco.
Me Cojoni l’ho già scritto?
Ah sì? Beh, sticazzi, lo riscrivo nuovamente perché questo album è una bomba!




Tsubo - “Capitale Umano” (2023, End of Silence Records)
Stando sempre nei dintorni di Roma, adesso facciamo due passi a Latina con gli storici grinders Tsubo, uno dei nomi di spicco per quanto riguarda questo genere in Italia. Tornati sotto l’egida della End of Silcence Records (Muculords, Mannaia…), “Capitale Umano” è un disco feroce e spietato già nella copertina (che ricorda quella di “Shovel Headed Kill Machine” degli Exodus), i testi poi non lasciano scampo a nessuno.
Il loro Grindcore alla fine è approdato su territori più Deathgrind, quasi fossero dei figli illegittimi dei Brutal Truth e la lingua italiana non fa altro che rendere la loro proposta più estrema.
Di album e artisti del genere, che cercano di scuotere le coscienze ne abbiamo sempre più un disperato bisogno, poi se fanno un Grind del genere…
In una parola, devastanti.




Confine - “Homo Inhabilis” (2023, Disimpegno Records, Flames Don't Judge)
A quattro anni dall’album “RRR”, tornano i numeri uno della scena Punk Hc di Cavarzere (non che ci voglia molto ad onor del vero…) e lo fanno con un Ep di sei tracce.
Punk Hardcore che ha un ottimo equilibrio tra il passato fast del genere e una modernità che dà vigore e potenza al suono: i veneti sporcano il tutto con il Grind, ma in questi lidi, come nel bel predecessore, guardano tanto pure al Thrash Metal.
Hollywood Hardcore” è ficcante e ballabile, “Il Grande Saccheggio”, “Homo Inhabilis” e “Salve Regina” fanno stragi durante i loro infuocati set e “George Orwell” nella sua soffocante lentezza, opprime l’ascoltatore.
Ai Confine interessa solamente suonare in ogni situazione possibile e immaginabile ed in tutta onestà glielo auguro vista l’intensità delle loro canzoni e soprattutto dei loro concerti.
Ormai, ridendo e scherzando, sono diventati tra i migliori esponenti della scena Hc veneta. Volete sapere cos'è il Punk Hardcore? Bene, andate a vederli dal vivo, che insieme ad altri artisti qui citati (Plakkaggio, Straight Opposition e altri ovviamente), i Confine ve lo dimostrano senza molti indugi.




Muculords - “Metallosaurus 3X” (2009, End of Silence Records)
Cosa diavolo non è questo “Metallosaurus 3X”???
Spesso il Goregrind è considerato (a volte a torto, altre volte a ragione) come un genere del cazzo, con musica di qualità infima e che offre solo tonnellate di purulenta goliardia. Non dico che ciò sia falso, eh? Però è altrettanto vero che nel corso del tempo il genere ha avuto una sua progressione e guarda spesso sia al Brutal Death Metal che al Thrash Metal, con band che nel corso degli anni hanno pubblicato dischi di un certo peso.
Orbene, l’ultimo parto discografico dei Muculords è un disco molto vario e coraggioso: dal basso fretless e il banjo in “My Or Hell” si passa al Nu Metal di “Nu-Culords”, per giungere infine al Rock ‘N Roll di “Mucürhead”. In mezzo a tutto questo macello c’è spazio per sonorità Fastcore iper adrenaliniche (il rifacimento di “Mangiacadaver” con Franz delle Sorelle Pestilenza, “Mangiamerda”, “Umani Di Merda” che vede un cameo del cantante degli Haemorrhage) e hit più groovose come “Kavernicolar” (ci sta un’intro suonato con il didgeridoo e freakettonate varie), “Brontolosaurus” o “This Member”. Se tutto questo non fosse giù sufficiente, c’è pure del silenzio e un paio di cover (di Diorrhea e Tsubo).
Un lavoro incredibile che non poteva chiudere nel modo migliore il percorso iniziato con quel “Lethal Laxative Power” (2000).
Qui ci abbiamo messo l’anima”: Torci MuMa, non fatico a crederti dopo svariati ascolti di “TREX”.
Senza mezzi termini, un disco spettacolare.




Hobos - “Nell'Era Dell'Apparenza” (2019. Spikerot Records)
Punk Hardcore, Death Metal, Rock ‘N Roll, chitarre a motosega, growl e volumi esagerati: questi sono gli ingredienti di questi barboni prestati al MetalPunx!
L’esordio omonimo del 2013 è ancora molto acerbo, poi hanno fatto un po’ di pubblicazioni minori e nel 2019 è uscito il secondo album per Spikerot che, tra le varie soddisfazioni, ha permesso agli Hobos di aprire alle tre date dei Napalm Death durante quell’annata. Band molto attiva in tutto lo stivale, soprattutto nel nord est, loro sono un’assoluta garanzia dal vivo: canzoni come “Prega Per Te”, “L'Incubo Della Follia”, “Uno Di Troppo”, “Fino Alla Fine”, “Brucia Dentro” o “L’Era Dell’Apparenza” non solo sono schegge musicali impazzite, ma sono canzoni ricche di significato. Perché si sa, il Punk è anche poesia di periferia, poesia degli ultimi.
Se capitano dalle vostre parti, andate a vederli e occhio alla birra: con il loro piglio R’nR difficilmente riuscirà a resistere più di cinque secondi in mezzo alla bolgia!




Methedrine - “Built for Speed” (2018, Kornalcielo Records)
Come i Confine anche i Methedrine c’hanno una folle e insana voglia di suonare praticamente OVUNQUE, sono attivissimi soprattutto nel triveneto, in Slovenia e di recente hanno concluso un tour europeo.
No Solution, No Salvation” dovrebbe uscire a gennaio 2024 (se ve lo state chiedendo, sì, uscirà per l’attivissima Time to Kill), ma intanto spendo due righe per questo Ep uscito per Kornalcielo a cui è seguita la partecipazione alla compilation “Italian Thrash Annihilation” con l’ottimo pezzo “Matapuercos” insieme a Fabione Hobos.
Sorti dalle ceneri degli storici Upset Noise, i Methedrine fanno un Thrashcore che guarda ai Motorhead e ai Discharge, quindi fanne delle belle rasoiate sonore con ben pochi fronzoli.
Poche chiacchere e tanto sudore e passione per questo quartetto ricco di sostanza e che sulle assi di un palco sprigiona una grande energia, continuando idealmente quanto fatto da band come Suicidal Tendencies e Dirty Rotten Imbecilles, perché tra Metal e Punk, checché ne dicano le rispettive ali più intransigenti, c’è sempre stato uno scambio importante e reciproco.
E con quest’ultimo bonus, si conclude questo listone.




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Articolo a cura di Seba Dall

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