Uno dei migliori della band, atmosfere delicate e la voce suadente di Tarja, che resterà sempre LA voce dei Nightwish...
Un album spettacolare, con brani immortali (lo dimostra il fatto che, anche negli ultimi live, una buona parte del bill sia composta da tracce di questo album). Ritengo sia l'apice del successo della band, poi giunta a questi livelli solo poche volte..
Disco sufficiente, probabilmente costruito per sfamare la popolarità che il gruppo aveva acquisito e non per gusto artistico. Diventato l'album del "poser" (che ritiene di conoscere il metallo solo dopo aver ascoltato "Enter sandman" e "Nothing else matters"), è vittima di critiche aspre. Eppure, non è poi così malvagio..
Un disco che non mi ha entusiasmato per niente, spariti quasi del tutto gli assoli di tasiera e un genere totalmente diverso dagli esordi, ecco cos'è "Blooddrunk". Delusione e tanta per una band che fino a "Hatecrew Deathroll" andava a manetta, che si è fermata con "Are you.." e bloccata con quest'album. Sob..
Un album prezioso per la band finladese, capace di regalare perle come "Everytime I die" o "Hate me!". Memorabile nella loro carriera, uno degli apici del loro successo..
Geniale, particolare, non banale, prezioso, in poche parole "Someting Wild". Uno dei migliori dischi che abbia mai ascoltato.
Un disco che segna in qualche modo un cambiamento (che, col senno di poi, si farà molto più marcato nei due dischi successivi). Overdose melodica e di tastiera, Laiho meno rabbioso ma comunque unico.
Live ben fatto, curato, che sa prendere un pò da quasi ogni disco dei bambini di Bodom e sa farli suonare al meglio. Impressionante il duetto Laiho/Wirman, due geni. Da risate il dietro le quinte, ma si sa, sono finlandesi =)
Altro ottimo lavoro di Laiho&Co. L'arci-nota "Silent Night, Bodom Night" traccia migliore di un album che merita per intero, da assaporare fino all'ultima nota.
I bimbi di Bodom hanno preso una strada che li porta lontani, lontanissimi dai dischi d'esordio e il frutto è "Are you dead yet?". Da ascoltare bene, prima di poter valutare, perchè nasconde al suo interno richiami al passato (assoli di tastiera e di chitarra del duo Wirman/Laiho, che non deludono mai) ed elementi tutti nuovi. Radicalmente modificati dal passato, per chi sa apprezzare..
Atmosfere grandiose, testi curati ed epici, livello musicale superlativo (sopratutto in pezzi come "Ancient Spirit Rising", "Sky Rider" e "The Messenger") , il frontman Morby sorprendente per gli acuti incredibili: ecco il mix eccellente che ha portato i Domine all'apice della loro già professionale e ricca carriera. Ottimo cd anche per le performance live.
Il combo polacco sforna un album totalmente imperniato sull'opera di occultismo "Zos kia Cultus" di Austin Osman Spare (chi si fosse preso la briga di analizzare i testi, lo potrebbe notare immediatamente). Musicalmente, l'album è un attacco frontale con tecnica strabiliante e una valanga di suoni dalla chitarra acustica, agli assoli di elettrica al drumming eccezionale. Il gradino più alto del podio death è per loro. No Sympathy For Fools!
Massacro death metal con assalti black: questo è "Demigod", tributo ai sovrani e alla forza. Pezzi eccellenti, testi diretti e incisivi, tecnica più che ottima anche se differente dal predecessore "Zos Kia Cultus". "Slaves shall serve" il significativo, "The Reign Ov Shemsu-Hor" il doom, "Sculpting The Throne Ov Seth" dall'intro melodico. I Behemoth accontentano tutti con un altro album caricato e curatissimo, ottimo lavoro.
Semplice ma studiato, non innovativo ma curato, professionale, vario: ecco il mix che dà vita all'ultima fatica del combo polacco, che non sorprende ma si fa ascoltare con piacere, come qualsiasi nota composta da Nergal e soci.
Kakko&Co. danno alla luce un album straordinario, un'overdose melodica di tastiera (il 'nuovo arrivato' Henkka fa capire subito di che pasta è fatto) arricchita dalla preziosa voce del finnico frontman. Manca, come spesso accade nei loro album, una diversificazione di temi nei testi (riguardano solo amore, donne, battaglie, tragedie e lupi) ma tutto sommato un album ottimo, da non sottovalutare.
Debutto con il botto per il combo finlandese. Power metal nel suo senso più puro, con tastiera ovunque ma soprattutto con degli acuti pazzeschi che diffido Kakko potrà ripetere ora... ottimo, null'altro da aggiungere..
L'ultima fatica del combo finlandese fa un pò storcere il naso ai fan più legati alla band perchè presenta un cambiamento evidente nello stile e nella musica. Ci si allontana un pò dal power, ma oggettivamente "Unia" è un disco molto buono, ben curato e 'lavorato' dai Sonata. Solo dal prossimo album in poi riusciremo a capire in che direzione questo cambiamento porterà la band, se verso un diverso apice o, al contrario, verso un lento declino..
Pensate al power metal. Avete presente? Ecco questo è "Silence". Prezioso, unico, indescrivibile, power metal dalla prima all'ultima nota. Capolavoro.
Sammet da vita a pezzi molto incisivi, da puro power. Si riconosce il suo songwriting unico, si nota che su questo disco c'ha lavorato e non poco. Peccato per “Cry just a little” e “I don’t believe in your love” da gettare alle ortiche..
Dalle foreste norvegesi, arriva un capolavoro di folk/black metal. Atmosfere magiche, testi in norvegese, parti strumentali uniche. Semplicemente perfetto.
I norvegesi hanno passato tanto tempo nello scrivere i testi di un ottimo concept, parecchio per pensare alla confezione dell'album e del booklet, decisamente troppo poco nello scrivere i pezzi. Certo, la qualità a marchio Dimmu si nota, ma le canzoni sono un pò ripetitive, una assomiglia all'altra e siamo lontani da perle come "Enthrone darkness..". Sarà per la prossima..
Come da titolo. Black metal norvegese allo stao puro, con un combo di ragazzini (nessuno di essi raggiunge i vent'anni) che sanno il fatto loro. Ottima la versione rimasterizzata dalla Nuclear Blast. Da assaporare fino alla fine..
Puro Black sinfonico. "Mourning Palace" apre un album che ti prende, ti porta nel cattivo, nel satanico, nella sinfonia di morte ma con piacere e attenzione. Perfetto in ogni suo ambito, il migliore dell'intera carriera del combo norvegese.
Un album diverso e multiforme che si apre con una track strumentale di Mustis e si conclude con un altro instrumental di Shagrath. Inaspettati e repentini cambi di melodia e velocità di esecuzione durante i brani, alcuni fin troppo 'commercialotti' come "Puritania". Elettrico e unico.
Oscuro, cattivo, satanico. Shagrath apre urlando un album che il dolore, la sofferenza e la cattiveria inflitta li utilizza come cavalli di battaglia. Sinfonie macabre accompagnano il tutto. Vero symphonic black metal.
Che dire di una band che ti scrive "Muori amico, questa è la fine.. ma come ultima cosa, muori con una birra in mano"??? Che seno dei genuini festaioli, che ti scrivono un album in cui la serietà è un ricordo ma la qualità musicale di nota, eccome se si nota..
Dove sono finiti gli Annihilator? Album scialbo e penoso..
Cowboys from hell è oramai sinonimo del metal. Indiscutibilmente buono, con questo cd i Pantera raggiungono l'apice. Unico.
Un album che si distacca e molto dal 'classico' disco maideniano, che ha lasciato insoddisfatti in molti. Ma d'altronde, una sorta di 'passo falso' (anche se non utilizzerei ancora questo termine con una band di questo calibro) ci può stare. Vediamo i futuri album e sapremo giudicare con certezza..
Ottima accolta live di tutti i grandi successi dell'epoca 'd'oro' del combo inglese, ben registrato e curato nei dettagli. Booklet ricco, pieno di dettagli sul tour. Da avere!
L'album apice dei Maiden, ricco di pezzi entrati nella storia che 'la vergine di ferro' propone in tutti i live anche oggi, segno che un album del genere ha segnato la loro carriera e perchè no, anche la storia del metal.
Altro album storico dei Maiden, ricco, innovativo, da imparare a memoria..
Dave Mustaine torna alla carica con un album molto buono, carico e incisivo. Da segnalare il duetto con la Scabbia (Lacuna Coil) con il rifacimento in chiave moderna di "A tout le monde".
I Megadeth raggiungono un livello davvero alto con un album storico della loro carriera, sotto certi versi anche polemico. Incisivo e musicamente spettacolare. Can you put a price on peace?
Un album 5-stelle per i trashers californiani. Da assaporare tutto d'un fiato fino alla fine. Spettacolare.
Annette non è Tarja e la voce andrebbe meglio per il pop che per il metal sinfonico, ma si lascia ascoltare. Tuomas esagera con l'orchestrazione, rende pesanti alcuni passaggi. Toccante "last of the Wilds".
Lavoro molto buono del combo finnico, molto ben curato e studiato nei dettagli. "Wish I had an angel" la migliore, con il bassista Marco ai vocals.
Uno degli album migliori del combo norvegese, graffiante già dalla prima "Natassja in eternal sleep". "Unholy Black metal" e "under a funeral moon" le migliori di un album assolutamtente black metal.
Capolavoro dei darkthrone, perla del black metal. Un fuoco nel cielo del nord, un atomosfera unica
Come per "Disco Destroyer", anche in "King of Beer" i Tankard si perdono un pò, producendo un disco apprezzabile, da festicciola ma non di certo ai livelli a cui i thrashers tedeschi ci avevano abituato.
Un disco che non sorprende per originalità (molto simile all'articolo AC/DC) o tecnica, ma che dà la carica con un pezzo più urlato dell'altro, che fa dimenticare le 'magagne' della vita quotidiana e tutta la gentaglia che ti sta attorno..
Thrash fottuto e allo stato puro, un vero capolavoro per gli Exodus!
Non esisterebbero gli Exodus senza un masterpiece come "Fabulous Disaster", album che ogni thrasher che si rispetti dovrebbe avere nella propria collezione. Massacro!
Questo gruppo, ancora nell'underground friulano, hanno del talento e lo dimotrano in un demo come "The Course", dove il prog trionfa. Sublimi i quattro brani, mai scontati o ripetitivi. Mi auguro che qualche etichetta si accorga di loro, meritano di esser resi noti a livello nazionale.
Ottimo lavoro e conferma prevista per questo combo friulano, che fa capire (se ce ne fosse stato ancora bisogno) che non sono sbarcati al PowerProg USA per caso. Variegato, sempre preciso nell'esecuzione e ricercato quest'album che mescola prog, metal melodico, death, metalcore e quel pizzico di sperimentazione che rende i Raintime una band unica e mai banale.
Capolavoro della band friulana, uno dei loro lavori migliori. Uniscono cattiveria e melodia, amore e morte, modi garbati e colpi alle spalle. Disco sublime, il culmine con la rabbiosa "Dominhate", l'irruente "Infection" , la preziosa "Totentanz" e l'omonima "The Scythe".
Ricordate la rabbia di The Schyte?Dimenticatela! Two tragedy poets si orienta al folk metal e all'acustico, in modo originale e sperimentale. Apre l'album una sognante strumentale,THE CARAVAN OF WEIRD FIGURES.'L'antica' ira del gruppo si ritrova in tracce come ASK A SILLY QUESTION o NOT MY FINAL SONG ma si perde via via in pezzi più toccanti come MISS CONCEPTION.A guarnire, versione acustica di THE WINTER WAKE e di THE WANDERER e la cover HEAVEN IS A PLACE ON EARTH.Un album da annali per il 2008!
Il combo elvetico torna con un album variegato, battagliero e folkeggiante. Ottima l'apertura con lo strumentale Samon, pezzo ripreso in versione acustica nel finale. Segue Primordial Breath da folk metal puro e le eroiche Inis Mona e Gray Sublime Archon. Arricchiscono altre due strumentali meravigliose, Anagantios e Giamonios. Violento il brano Tarvos, ricercato Slania's song, in lingua gaulish. In due parole: armonico e mai banale.