Thrash tecnico e cattivissimo, album dalle influenze slayeriane e pieno di mordente; le atmosfere oscure rendono questo lavoro un disco simbolo per il thrash metal e di ispirazione al nascente death metal.
Me lo aspettavo un gran disco visto che era stato diviso persino in due parti ma all' interno dei pezzi veramente inutili con riff scarichi. Però c'è anche del positivo come "Children Of A Worthless God" o "As It Was, as It Soon Shall Be" che, se pur decente, risulta forzata e di tiro scarso. La title-track pur avendo una intro penoso vagamente si salva. Poca originalità.
Grande qualità, grande tecnica e qualche canzone azzeccata (le prime 4 su tutte) però veramente difficile ascoltarlo tutto di seguito perchè è davvero ripetitivo, comunque un lavoro tutto sommato discreto.
Sebbene non mi piaccia il loro essere satanisti ''a scopi lavorativi'' la qualità della loro musica è assolutamente alta, questo album forse il mio preferito per la commistione di melodia, varietà dei suoni e tecnica.
Un riciclaggio dei fasti dei Sepultura. Alcuni buoni pezzi, i primi due e qualche altro disseminato nel disco. Certamente la freschezza latita.
Acerbo e prodotto da schifo ma i germi dei futuri dischi ci sono tutti. Per gli amanti dei suoni da cantina è un must.
L'album più maturo - anche se non per forza il migliore - dei Sepultura. Il degno successore del capolavoro dell' 89.
Tre canzoni decenti in croce e tempesta di fillers.
semplicemente un riempitivo nella discografia dei Sepultura. Pochi gli spunti interessanti. Meglio concentrarsi su altro.
Non arriva alla sufficienza
Questo album segna l' inversione di rotta, pur rimanendo sperimentali, i Soulfly si avviano a sonorità più robuste.
Il loro album migliore. Punto.
Come album non è niente male, scontato dire che era meglio Tarja.
Non mi entusiasma molto... soprattutto conoscendo gli esordi, sia chiaro non è male ma lo sento molto gothic e poco metal, tutto qua. Per me il loro migliore rimarrà sempre "Lost Paradise", il primo album e quelli immediatamente successivi
Il death/doom ha inizio e prende vita da questo album simbolo per generi oggi molto importanti come lo sludge o lo stoner, ma sopratutto il gothic. Semplicemente il miglior album pubblicato fino ad ora dai Paradise Lost.
Un disco heavy metal con strutture molto più semplici rispetto ai primi quattro. Alcune canzoni indovinate, tanti riempitivi inutili. Dalla sua parte, una produzione spaziale.
Riciclaggio degli album degli anni '80. I Metallica tentano di proporre un disco di mestiere con risultati piuttosto altalenanti. Produzione inaccettabile per una band con un budget del genere. Batteria suonata e registrata male. Strumentale dal sapore di riempitivo e stesso discorso vale per l'ennesima e inutile "Unforgiven" che ironicamente non è nemmeno il brano peggiore.
Violenza estrema, tecnica approssimativa e produzione del cazzo. Disco con i controcazzi.
Ignoranza e cafonaggine inarrivabili. Un po naive ma la spontaneità della sua furia lo rende un album essenziale della discografia dei brasiliani.
Se la gioca col successivo per essere il migliore della discografia dei brasiliani. C'è ancora qualche passo da fare per maturare ulteriormente ma il rifferama e la ferocia sciorinati in quest'album mettono in secondo piano qualunque orpello. Persino la produzione non esaltante contribuisce a renderlo il capolavoro unico che è.
Il più bello del periodo glam
Concordo con Southern_Pride dicendo che è un disco incompreso dei pantera (il mio preferito dopo Far Beyond Driven), quello forse più marcio e vissuto, quello con l' anima vera della band.
La svolta thrash che ha permesso ai Pantera di raggiungere la fama ed il successo con un album che ormai è leggenda.
L' album che più mi affascina. Carico di energia dalla prima all' ultima song! Più di un' ora di velocità, feroce, passione intensa e un muro sonoro invalicabile. Il più bello di tutti.
L' album dei Pantera che ha avuto in assoluto più successo (commerciale), davvero buono e fondamentale per lo sviluppo del groove. Ma io preferirò sempre Far Beyond Driven, per quanto anche VDoP sia veramente bello.
Il disco della definitiva consacrazione. Un pezzone meglio dell'altro, nove cannonate una peggio dell'altra.
Con questo dannato album non capisco che cosa sia potuto succedere, forse le continue tensioni all' interno della band, l' aria di rottura, non so... fatto sta che "Reinventing the Steel" è così maledettamente strano che non riesco ad assimilarlo come "buono", sembra quasi un album un po forzatello.
Bello da "Over the Wall" a "Apocalyptic City" non annoia e c'è tutto: tecnica, melodia, sound thrashissimo, cazzi e controcazzi!
I Venom sono un gruppo fondamentale alla nascita di thrash, black, death, ecc. I loro primi 3 album non sono solo fantastici ma sono stati la base per l' apertura di quell' enorme e inquietante vaso di pandora che è il metal estremo. Gli altri album li trovo semplicemente inutili, ma comunque sufficienti e godibili.
L' album che ha caratterizzato di più il nascente metal estremo. Il migliore dei Venom!
Un disco davvero feroce, grezzissimo con una voce lacerante e degli assoli fulminanti. Un capitolo leggendario del thrash italiano che ha un sapore di musica underground, passione e rabbia. Un must-have per tutti i metallari nostrani.
Ora di quest'album è rimasto il ricordo pallido di un brutto album ma per i fan dell'epoca trovarsi di fronte una cosa del genere deve essere stato letteralmente un trauma.
Impressionante la mole di pezzi inutili che sono riusciti a mettere insieme per riempire addirittura due album.
Incomprensibile come gli sia venuto in mente di poterlo pubblicare.
Non posso che ammettere l'importanza del disco ma personalmente preferisco di gran lunga i precedenti.
Quando le band metal degli eighties tornano alla ribalta con nuovi album c' è sempre la paura che deludano le nostre aspettative ma con gli Exodus si può andare tranquilli; questo Tempo Of The Damned" è più feroce di Bonded By Blood e tecnico come non mai. Grande Album!
disco carichissimo, un vero e proprio mattone che quando si scaglia addosso al tuo cranio ti fa venir voglia di pogo! Un ritorno come tutto lo attendevamo, un Chuck Billy ritrovato con un vocione possente ma versatile...
Se questo immenso capolavoro non fosse stato pubblicato non avremmo mai avuto l' heavy metal.
Tanti effetti e altrettanta poca sostanza. Sarebbe ora di mettere la parola fine su questa band per evitare di infangarne ulteriormente il glorioso passato.
Disco bastardissimo... potente, tecnico e bello. Forte influenza groove dei pantera, grandi riff thrash e vocals ispirati ad Anselmo.
Piacevole dalla prima all' ultima traccia, psichedelico e sludge... fangoso. Veramente un bellissimo record.
Semplicemente l' apice dei Motorhead
Cattivo, veloce e potente... grande nuova release.
..è in assoluto il disco dei Satyricon che preferisco, soprattutto tracce-storia come "Mother North".
Grandissimo album veramente epico e originale, un black metal davvero personale con melodie e assoli fantastici... però preferisco il successivo.
E' l'album che mi ha stupito di più negli ultimi 365 giorni... melodie, atmosfere epiche, tanta tecnica e soprattutto uno stile molto originale che fonde oltre agli elementi black anche molti altri come musica epica e classica... fantastico, aspetto il terzo capitolo della trilogia.
Un bell' album per una buona band, tanti strumenti e suoni inclusi in una bella confezione.
Dopo Reign In Blood nulla è rimasto lo stesso. Incredibile che non duri neanche mezz'ora.
l' album thrash piu bello in assoluto, tecnico, violento, accattivante e insuperabile.
Non so come descriverlo... per avere una conferma della mia esterrefazione vi consiglio di ascoltare le tracce "Niut Net Meru" e "The Thunder Perfect Mind fuck" ... psichedeliche, incomprensibili, affannose e avvolte in un incredibile alone di mistero che rende tutto piu piacevole.
...di oggi è influenzato nella stra-maggioranza dei casi da questì album, una carneficina vera e propria!
uno dei più caratteristici dei Cannibal, una belva immonda seconda per ferocia (e perchè no anche di tecnica), solo al successivo!
è indubbiamente l' album degli iron maiden che preferisco!
per quanto siano accurate le nuove edizioni delle vecchie song, io preferisco in bomba le originali.
partiamo dal fatto che non mi piace per nulla al mondo il nu-metal, ma questo album dei korn è semplicemente banale e commerciale.
tornano con un nuovo disco carico di riff e song ispirati; dalla recensione pubblicata qui su EUTK pensavo di trovare un disco deludente e invece sono soddisfatto. Bentornati Bulldozer!
Non sarà tutto da buttare ma il livello medio di attenzione che suscita è piuttosto basso.
un disco metal progressivo bellissimo: atmosfere, melodie e metal! grandi come sempre.
discone, ottima tecnica... non mi sarei mai aspettato un disco così "thrash anni '80"... miglior disco thrash del 2009!
A differenza dello straordinario precedente capitolo, "Annihilation..." sfoggia un sound molto più compatto e costante. Ineccepibile da ogni punto di vista. Brutale nel significato più crudo del termine, mostra anche una grande maturità tecnico-artistica che porta a compimento il percorso iniziato con "In Their Darkened Shrines". Capolavoro: connubio di personalità e ritmi devastanti.
...in qualche modo seminale. Potentissimo e bellissimo: segna la strada al capolavoro assoluto che sarà il disco successivo. Una sola pecca, una produzione indegna di tale lavoro.
Bellissimo album death metal, atmosfere marcie e soffocanti.
Marciume e atmosfere apocalittiche, cambi di tempo e assoli al fulmicotone, riff annichilenti e una traccia storica: "I'm in Pain".
...è il miglior disco degli Overkill, non ci son cazzi!
...dischetto riciclato, niente di speciale.
Grande album sicuramente ma l' eccessiva perizia e tecnicità lo rendono a tratti non così brillante. Se avessero usato anche solo la metà dei tecnicismi e fossero stati più istintivi sarebbe stato un disco ancora migliore.
Un capolavoro dei Morbid Angel, tracce storiche come Angel of Disease o God of Emptiness.
è un album davvero potente e articolato, canzoni immense. Capolavoro.
dei Testament... "for the past it's too late 'coz can't control the fate... the new order's here!"
è davvero un gran bel disco
della saga Bulldozer targato Roadrunner, un bel disco speed/thrash ma che non raggiunge i livelli del precedente, presenti canzoni-culto come "Don Andras" e "Don't Trust the Saint".
Un disco ancora un po' grezzo, sfoggia però una produzione decente e delle canzoni ottime con sperimentazioni alla tastiera. Bellissimo tutto l' album in particolare "IX", "Desert", "Llona The Very Best", "Rob Klister" e "The Derby".
per gli anni '80 dei Bulldozer. Prosegue sulla linea dettata da "IX", bell' album con sperimentazioni notevoli di tastiere (che emulano perlopiù organi a canne), seppur minore del predecessore grandi le tracce "Minkions", "Neurodeliri", "Llona Had Been Elected", "We Are Fuckin' Italian".
E' un album che non porta in se niente di nuovo se non una manciata di canzoni di mestiere (come del resto fa la maggior parte dei grandi gruppi purtroppo). Un album che non sa di capolavoro ma si fa ascoltare con discreto piacere.
grezzo, freddo e potente... ottimo album. Voce ancora acerba di Petrozza.
Oltre ad essere un bellissimo album con delle canzoni considerate dei classici per l' heavy, ha anche influenzato lo stile di moltissime band nascenti.
7 è un voto basso. (Assoli molto simili a Kill 'em All... chissà perchè :-))
Tutto bellissimo e bellissima soprattutto Get Ready To Shellshock. Da avere.
ridotte le atmosfere etniche e le sperimentazione, cammino già annunciato col precedente album, Max si concentra su un metal più pesante e thrash. Il risultato è un buon album le cui coordinate stilistiche si assestano più sul groove che sulla svolta tribale.
Il loro è uno stile come ovvio destinato a ripetersi... comunque fanno della musica bellissima. Ma una volta ascoltato un loro album non serve che ti dedichi ad altro della loro discografia. Un buon album che ricalca i precedenti, speriamo di avere da loro in un futuro prossimo qualcosa di stilisticamente più maturo.
L' apice degli Xentrix e forse anche del thrash britannico.
ma certamente efficace ed accessibile. Non indispensabile per conoscere i Paradise Lost.
Il migliore con Tucker al microfono. Certo, Dave Vincent non si sostituisce facilmente, ma l'album non è da scartare.
Bello. E delle parti di basso oltre che stra-udibili sono anche fantastiche.
Una palla suonata dagli Slayer... tristezza.
Qualche cosa di buono e tanta inutile spazzatura.
qualche canzone indovinata ma null' altro.
mamma mia che merda di album! cos'è sta monnezza?!?
bel disco, carico e ben suonato. Davvero divertente, tutte belle canzoni.
Davvero carino, un album divertente.
sicuramente un buon album di thrash.
Il meglio dagli Artillery. Schietto e rapido ma comunque tecnico.
Sicuramente un bell' album, maturo thrash metal con molta tecnica... forse brani meno lunghi ed articolati lo avrebbero reso ancora migliore.
Davvero potente e ben prodotto, tecnico e molto dinamico. Semplicemente bello.
tecnico ma non perde di mordente, irruento.
a mio avviso il loro migliore.
Disco divertentissimo.
ascoltabile, niente di che.
un vero e proprio capolavoro, riff memorabili e tecnica superba.
Un disco godibile, titolo squallido.
Produzione vecchia scuola e ricca di bassi, canzoni bellissime... uno dei migliori album thrash in assoluto.
disco thrash grandioso, uno dei miei preferiti... preferisco però il precedente.
il primo disco che mi ha veramente avvicinato al thrash metal, lo adoro. Il mio preferito dagli Anthrax.
Scorrevole, ben suonato e canzoni fantastiche... top dei Sodom.
Disco stilisticamente perfetto, buona produzione e canzoni ineguagliabili... il migliore al pari del solo Agent Orange.
sonorità più cattive ed estreme per i Sodom.
sonorità sempre più death. Bel disco, l' unico buono dei Sodom per gli anni '90.
non servono parole.
rapido e dritto al dunque, quattro più che buone tracce.
Rumoroso, tagliente, soffocante e veloce, precursore di un movimento. Eccellente.
del metal estremo, album spettacolare. Eroi dell' entroterra europeo dei primi anni '80.
senz' altro il capitolo più ragionato e calcolato del periodo clsassico dei Celtic Frost. Va a segnare il futuro avantgarde della band con un thrash articolato ma sempre ultra-dinamico.
Un buon EP e buona prestazione alla batteria di Reed St. Mark.
Miglior debutto nel thrash teutonico, thrash metal allo stato puro. Solo i debutti di Forbidden e Annihilator possono competere. Potenza degli Exodus e cattiveria tedesca.
Tutte ottime canzoni, una scarica di adrenalina. Anche se a mio avviso la resa dei suoni è migliore nel disco precedente.
Album potente e suonato davvero bene. Riff da ricordare e canzoni altrettanto memorabili, uno dei masterpiece del thrash americano.
Blasting! terzo capitolo della leggendario trilogia dei Venom.
Galoppate di basso epiche e linee vocali inconfondibili, taglio chitarristico pazzesco. Uno dei migliori dischi thrash metal americani.
quest'album ha tutti i controcazzi necessari per essere considerato un'album più che riuscito nella discografia dei nostri. Lo stile è Overkill al 100% e include delle buone canzoni... poco importa se non entrerà nella storia del metal, la storia gli Overkill la hanno gia fatta, ora continuano degnamente la loro carriera sfornando un album fresco e potente.
ecco il black metal che prende forma... ancora molto influenzato dal thrash.
Gran bell' album e canzoni azzeccatissime, uniche pecche la voce anonima di Dukes e i suoni iper-pompati di chitarra... potevano largamente essere risparmiati -.-''
fanno si che i nuovi lavori risultino troppo moderni e pompati,'' vantando'' di linee vocali putrtoppo anonime... per lo meno potevano risparmiarsi di ri-suonare in chiave moderna il più grande capolavoro del thrash.
Un album davvero molto molto divertente.
stra-divertente, evidentissime influenze dei primi Sepultura (voci a parte) anche se thrashone Bay Area... insomma 'na gran figata.
comunque un lavoro molto degno e tecnico, non lascia il segno nel vasto panorama thash anni '80. Bella la titletrack.
Nero, fuliginoso, nebbioso, soffocante e morboso... anche se non sono un amante folle del black metal, il disco è una leggenda dei bui inizi degli anni '90.
Ancora il vero black metal, un lavoro che di nuovo trasuda malvagità da tutti i solchi.
una inutile e musicalmente blasfema porcheria senza parte.
capolavoro del proto-thrash, speed metal fulmineo, granitico e seminale. Insuperabile.
dello stato di forma degli Exciter, leggende indiscusse dello speed nord americano.
ancora grandioso speed classico con un tocco fondamentale di modernità nella produzione.
Ancor più aggressivo del predecessore, più intricato e ragionato, scorrevole... unica pecca non ci sono le cavalcate di basso che hanno caratterizzato il loro debutto.
non cambia negli anni, sempre grande prestazione dagli Artillery.
buone e tecnico thrash, ancora da maturare. Produzione tutt' altro che eccelesa.
ci sono le doti tecniche ma il demo è un insieme, se pur ordinato, di clichè del metal anni '80.
Grandissimo gruppo friulano... viaggio nel death metal più violento, prova eccezionale per il growler Bibi (il miglior growl che io abbia mai sentito... giuro!), tutti brani sparati, ispirati, pieni di tiro. Aspettiamo il secondo capitolo e la maturazione definitiva della band che può ancora dimostrare molto.
Disco Motorhead come sempre, nulla di nuovo, neanche la grinta, enorme da sempre... canzoni piene di tiro che non stancano. Niente di speciale ma divertentissimo.
può darsi, ma con gli anni l' ispirazione non viene mai meno, anzi... disco 100% "rock'n'roll" sparato a mille... instancabile!
Palloso... poche canzoni con brio (le prime 2 e poche altre), per il resto tanti suoni iperpompati e pezzi noiosi.
Questo si che è un bell' album! Pesante e cadenzato, furioso quanto serve ma molto originale... ottimo album che senza il bisogno di tempi al fulmicotone si rivela brutale, possente, secco... niente a che vedere con quell' ammasso di chitarre pompate che si è rivelato ''Kill''.
Non un brutto album, divertente ed ascoltabile.
Ancora uno stile da maturare ma ricco di tiro, anche loro anticipatori di quello che si manifesterà sotto le spoglie del black metal.
Capacità tecniche e di composizioni migliori del precedente. Aura buia e schizofrenica avvolgono questa opera storica, album davvero molto valido.
A me è piaciuto molto! Di album dei Black Sabbath se ne sono sentiti tanti (anche cambiando nome, la sostanza è comunque la stessa), ma finchè continuano a sfornare begli album perchè fermarli?
Belle canzoni, suonato bene, parti ritmiche e di basso da far accaponare la pelle e pure una manciata di "hits".
Capolavoro del metal classico statunitense insieme a quella Bibbia del primo album dei Metal Church.
altro gran bel tassello nella discografia dei seminali Necrodeath: potente, tagliente, grande.
I Necrodeath sono da piu di vent'anni una garanzia di metal estremo di qualità, anche in questo disco non cedono e danno un' altra prova di maturità con un' album aggressivo all' inverosimile.
di una discografia all' insegna del metal feroce e seminale, qualche traccia in più degli album ''moderni'' non avrebbe guastato.
piacevole rivisitazione dei classici del metal old-school e chicche varie dalla storica band per festeggiare il quarto di secolo!
E' verissimo... è ripetitivo, i suoni delle tastiere midi sono più che orrendi, ma comunque non è mai tedioso, mai banale, mai fine a se stesso. Comporre un disco con una tastiera in condizioni di cattività non penso sia l'ideale per sfogare la propria creatività, eppure Il Conte riesce a sperimentare, anche se è innegabile l' incompletezza di questo lavoro ancora da maturare; per questo ci sarà tempo con ''Hlidskjalf'', IL capolavoro della ambient.
Il Conte si fa maestro dei viaggi nel nord e creatore di immagini allucinogine e nere, inquietante esodo nelle foreste di Bergen. Uno dei migliori dischi ambient di sempre. Tutta l'aura depressiva del Conte è condensata in una serie di tracce leggere ed intense, un epitaffio della melodia. Un disco spontaneo e fuori dal mondo, blu e profondo. Molto influente per band del calibro degli Ulver.
Album formalmente corretto e pulito, ma dai contenuti ben già sentiti dall' altra parte dell' Atlantico, non vi sono in questo disco tracce memorabili o uno stile personale (come invece esplicitato in recensione); al contrario il precedente e durissimo debutto si rivela personale quanto serve e con una dose di tiro piuttosto considerevole, aderendo appieno al filone teutonico senza scimmiottare nessuno.
disco solido e grande maturazione di una band storica. Migliore per certi punti di vista dei seminali e pure confusionali episodi classici.
buon album, scorrevole e divertente... pecca di una certa lunghezza complessiva ma comunque molto valido.
ritorno di un gruppo ormai di culto che sforna un vero e proprio classico della loro discografia! potente ed articolato... provare per credere.
Miglior disco dalla reunion e a mio parere anche uno dei migliori dei Destruction, seppur uscito nel 2001 è da considerarsi un classico.
Senza dubbi il capitolo più maturo dell' era classica dei Kreator: potente, curato, tiratissimo e catchy quano basta.
...comprata qualche mese fa, ma amo troppo sto album quindi, 5 lo stesso!
fine degli anni '80, disco uscito dal nulla dall' unione di due leggende: Schizo e Necrodeath... ne risulta di conseguenza un capolavoro di crudo, violento, efferato thrash italico.
Duro, grezzo, marcio eppure pulito, potente ed elettrico. Evoluta l' amcora acerba attitudine del capolavoro ''Main Frame Collapse'' gli Schizo pubblicano un disco che lascia davvero senza parole, infatti l'attitudine è la stessa di ''Main Frame...'' a cui si aggiunge una buona pulizia e accuratezza e un songwriting davvero fresco.
Il progetto di distruzione totale cominciato nell' 89 dai Siciliani, interrotto, e poi reinziato con lo stupefacente ''Cicatriz Black'' continua con un album devastante ed originale, inconfondibile è infatti lo stile degli Schizo che miscela in modo efficacie i blastbeat grind, i vocals hardcore e dei riff prettamente thrash, ne consegue quindi un disco inimitabile.
Epico all'inverosimile, ''capolavoro di brutalità e bellezza'': linee melodiche che fanno accapponare la pelle, chitarre esasperate, blastbeat assolutamente annichilenti e vocals malvagie contribuiscono ad un album che ascoltare è un obbligo. P.S. Non fatevi ingannare dalla rockeggiante (e ''commerciale'') ''Dragontower'', l'album riserva qualcosa di ben più devastante.
belle composizioni, ascoltabili ma al tempo stesso intricatissime strutture e virtuosismi sia di basso che chitarra ti arrovellano il cervello! qui si sente proprio la carenza nella fase di produzione, non perchè sia effettivamente mal registrato, ma perchè una produzione piu potente avrebbe risaltato le canzoni di questo gioiello ancor di piu.
come il precedente tutt'altro che un capolavoro... ma da ascoltare e fare un po di mosh o headbanging è il meglio che cè in giro... figo figo.
già dalle uscite pre Remission sapevano il fatto loro, eccome. Le nuove uscite hanno veramente poco a che vedere (anche per qualità, in costante aumento album dopo album) alle prime registrazioni, ma si tratta in ogni caso di materiale valido.
Album per cui vale la pena sprecare la parola capolavoro... se ne capisce la grandezza solo all'ascolto.
è un cesso di album.
Terrificante... non so se peggio questo o il nuovo Morbid Angel, sinceramente.
Senza mezzi termini. Album stratosferico che spazza via per qualità qualsiasi cosa gli si piazzi innanzi. Solo applausi per quest'album e il sucessivo (ma anche a tutta la disografia).
nonchè disco, a mio avviso, migliore del 2010.
probabilmente il disco che meglio sintetizza l'essenza della vecchia scuola del death metal in quasi 50 minuti death che più puro non si puo tra tempi massacranti e groove a bizzeffe.
davvero stratosferico: tecnica ed irruenza si influenzano reciprocamente regalandoci un disco epico.
plagio pedissequo dei sepultura periodo cavalera (chaos/roots)... suoni, riff, groove, voce e testi identici a quelli di max e soci. ridicoli.
Se toglieste chitarre, blast beat e growl, il disco si reggerebbe in piedi da solo e questo fa onore alle orchestrazioni. Con l'aggiunta della compattezza delle chitarre, di un growl tirannico e di un drumming eccezionale si aggiunge quel qualcosa in più. Avrei preferito sentire delle chitarre più protagoniste con dei veri e propri riff piuttosto che come "accompagnamento" alle parti sinfoniche ma il disco ha una sua coerenza e dignità.
Sono un grande estimatore dei Mastodon... il loro capolavoro inarrivabile è ormai crack the skye, ma anche questo si difende molto bene!
vi dirò la verità... io, senza saper nè leggere nè scrivere, questo albu, non l'ho trovato male... vabbè niente di pazzesco ma l'ho ascotlato dall'inizio alla fine con discreto divertimento e questo è quello che si chiede a un album metal tanto piu di una band classica che ha gia fatto e detto tutto.
Un assalto ininterrotto di piu di un'ora. Un Gary Holt in stato di grazia. Risentire Zetro dietro al microfono poi è davvero il massimo. Fino ad ora miglior album thrash dell'anno ma sarà difficile che qualcuno riesca a fare meglio di così. Da sentire e risentire all'infinito.
Ho trovato il coraggio di ascoltarlo solo ora all'uscita di Dawn of the Nine, non avendo mai avuto voglia di ascoltarmi gli Unleashed da Warrior in poi. Beh, sbagliavo. Sarà l'entusiasmo del momento ma trovo ottimo questo As Yggdrasil Trembles. Complimenti.
e uno dei migliori in assoluto di quell'anno, sopravanzato forse solo da "blood in blood out" e "once more 'round the sun". disco dal sapore molto classico che tuttavia non cerca di plagiare i capolavori storici del doom introducendo alcuni spiccati elementi settantiani.
Ottimo side project del leader dei Primordial. Doom molto classico dalle atmosfere plumbee e dal mood piuttosto maligno. ottimi riff, ottimi inserti di lead guitar, ottimo cantato, ottima composizione dei pezzi.
disco che si assesta su livelli molto vicini al precedente. Personalmente fino ad ora ho preferito, di poco, lo scorso disco ma si tratta sempre di uno standard assai elevato.
Considero l'album precedente, ad ora, il loro apice. Tuttavia anche questo nuovo disco, che aumenta gli elementi progressivi a scapito di quelli prettamente doom, si assesta su uno standard qualitativo molto sopra la media, abbastanza da mettere in imbarazzo band molto più blasonate.
Interessante soprattutto per il recupero di sonorità death metal assenti nel sound della band da oltre 20 anni. Alcuni pezzi sono buoni, uno davvero ottimo ("beneath broken earth") altri meno ispirati e un po sottotono. Stilisticamente molto vario, in un paio di episodi un po disomogeneo, ma nel complesso è un album che a distanza di due anni riascolto spesso con piacere, dettaglio tutt'altro che scontato. Poi sul fatto che i due precedenti siano più riusciti posso concordare.
Purtroppo è un disco che si staglia di poco sopra la sufficienza. Lo stile è in linea con quello dell'album precedente ma i difettucci che già "the plague within" aveva, qui, si acuiscono. in più i brani, con le dovute eccezioni, non spiccano più di tanto. Il mestiere qui viene decisamente in aiuto dei nostri: la capacità di songwriting riesce in qualche modo ad attenuare un'ispirazione non al massimo.
Non posso che concordare. Ricordo ancora l'opinione inserita dal Graz anni fa letta la quale mi prodigai per recuperare in qualche modo questa perla del thrash estremo. Da riscoprire assolutamente.
indiscutibilmente parte della mia formazione estrema. disco da recuperare assolutamente.
ennesimo centro per gli americani che si rivelano una sicurezza. disco più quadrato del solito ma fatto con grande sapienza. uno dei migliori in ambito death usciti nel 2017.
Variegato ma compatto, ragionato ma brutale. Questo disco insegna che personalità e un ottimo songwriting contribuiscono a creare un death metal migliore rispetto alle docce di blastbeat a cui ci siamo abituati negli ultimi anni.
un songwriting a dir poco impressionante e una prestazione vocale da brividi sono solo i due aspetti che saltano più all'occhio di un disco eccezionale di una band italiana che in patria raccoglie a livello di consensi troppo poco rispetto a ciò che merita.
Per me da top 10 del 2017. Composto e arrangiato molto bene. Ottima la resa dei pezzi e dei suoni.
Pare che qualunque cosa composta dal Doomfather funzioni sempre ottimamente. Per chi adora le sonorità del doom più classico e meditabondo questo disco è ciò che fa per lui. Dubito fortemente che uscirà presto dal mio stereo.
Si becca la nomination come uno degli album più brutti del 2017. 5 è un voto piuttosto generoso.
Parola spesso usata a vanvera per definire dischi che finiscono poi per invecchiare abbastanza velocemente. Non in questo caso.
uno dei 10 più convinti che potrei mai dare